Giovedì 25 Aprile 2024

Alla fine il ministro ammette: Dad disastrosa

Bianchi in audizione sui danni delle lezioni a distanza: "Hanno causato disturbi psicologici accentuati. Ci faremo carico delle difficoltà"

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di Giulia Prosperetti

"Mobilitare tutte le forze del Paese intorno alla scuola per ritrovare il battito della comunità e far ripartire l’Italia". Questa è la sfida lanciata dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, a tutte le forze politiche nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza sulle tematiche legate all’infanzia e all’adolescenza anche con riguardo alla crisi pandemica da Covid-19.

Dopo aver assunto ‘in corsa’ la guida del dicastero, Bianchi non risparmia uno sguardo critico sulla gestione della scuola durante l’emergenza sanitaria evidenziando i "danni pesanti" derivanti, in particolare, dalla didattica a distanza, la ‘Dad’ acronimo che il ministro definisce "insopportabile". Tra gli aspetti negativi Bianchi cita "l’isolamento" che la scuola a distanza non è riuscita a surrogare. "In presenza – ha spiegato il ministro – si costruiscono i rapporti di affetto e empatia che sono l’elemento fondante della scuola". Per tale ragione "la scuola deve ora farsi carico di tutte le situazioni difficili nate in questo periodo" nel quale – ha sottolineato Bianchi – "sono emersi disturbi psicologici e si sono accentuati i disagi di quei bambini che li avevano". In tale scenario "la scuola non è né una clinica né può essere la soluzione di tutto, ma – rileva il ministro – è il tramite di tutto. Gli insegnanti, il personale, i dirigenti devono essere messi in una condizione di cogliere la difficoltà, e con il supporto di uno psicologo riuscire a incanalarla in quel percorso, insieme ai servizi sanitari del territorio, che diventano garanzia di continuità di assistenza". Su questo fronte la strada, con 5.662 plessi scolastici su 8.183 in grado di dare un servizio di rilevazione e supporto psicologico, – ha assicurato Bianchi – "è già molto avanti".

In questa fase, per il ministro, è necessario trarre dalla "sperimentazione della Dad", da questa "prova durissima", tutte le conseguenze, anche positive sfruttando le potenzialità che derivano dall’utilizzo forzato di strumenti nuovi. "Non restiamo fermi al punto zero, ci sono state esperienze – ha spiegato il ministro – che hanno dimostrato l’utilità della Dad per raggiungere le situazioni che non possono essere in presenza e creare nuove modalità didattiche".

Guardando ai prossimi mesi, la strategia del ministro dell’Istruzione punta a favorire un’azione in equipe continua, tra la scuola, i servizi sanitari e sociali e a fornire ai ragazzi "strumenti nuovi, a partire dalle Stem, e una capacità critica che permetta a tutti di governare gli strumenti di comunicazione in cui tutti veniamo immersi". Nella scuola di Bianchi anche un sistema di contrasto più strutturato al cyberbullismo e più "tempo pieno", ma di qualità, con "massicci investimenti su mense e palestre, soprattutto al sud".