Giovedì 18 Aprile 2024

Alla canna del gas Il caro energia piega l’Occidente E l’Italia si prepara

Governo pronto a varare una serie di aiuti per imprese e famiglie. Sul tavolo tetto ai prezzi, credito d’imposta e taglio ai consumi

di Antonio Troise

Prepariamoci al peggio. Con il prezzo del gas schizzato ieri a 339 euro al megawattora, la prospettiva di un’ulteriore stretta delle forniture a partire da martedì – quando la Russia chiuderà ancora i rubinetti del gasdotto Nord Stream per inusuali lavori di manutenzione – e con le bollette che stanno mettendo in ginocchio centinaia di migliaia di imprese, la possibilità di misure più dure per far fronte all’emergenza si fa sempre più concreta. E mentre fino a ieri la parola ’razionamento’ veniva nettamente esclusa dal dizionario del governo, ora l’ipotesi di un risparmio energetico prende sempre più piede.

Per ora si parla, genericamente, di un anticipo di quel piano di tagli ai consumi già sollecitato dall’Unione Europea e che prevede una riduzione del 7% del fabbisogno di gas. Le misure allo studio vanno dall’abbassamento di un grado per il riscaldamento degli uffici pubblici e gli edifici privati fino allo slittamento di un paio di settimane per l’accensione delle caldaie. Ma non è escluso che si possa presto passare dallo stato di pre-allarme a quello di allarme (l’ultimo gradino prima di arrivare allo stato di emergenza) con misure ancora più drastiche, compresa quella della sospensione delle forniture per alcune tipologie di contratto. A tutto ciò si aggiunge il rischio di una recessione, alimentata dalla carenza di materie prime e, soprattutto, dal forte aumento dei prezzi.

L’effetto dell’impennata del gas si sta scaricando sul costo dell’elettricità che ieri, durante le contrattazioni, ha toccato il picco di 870 euro, per poi attestarsi su una media giornaliera di 713,69 euro a megawattora, circa 200 euro in più in sette giorni fa. Ma non basta. Il rischio della fiammata inflazionistica ha spinto il numero uno della Fed, Jerome Powell, ad annunciare un nuovo rialzo dei tassi interesse, anche se questo sarà "doloroso" per le famiglie e le imprese. Parole che hanno avuto l’effetto di una doccia fredda sui mercati europei.

Così, nelle ultime ore, sta crescendo il pressing su Draghi per varare un piano anti-crisi. Ci sarebbe stato anche un fitto scambio di telefonate fra l’ex banchiere centrale e i leader dei partiti, compresi quelli dell’opposizione. Già martedì potrebbe essere varato un primo pacchetto di misure con gli aiuti alle imprese: sconti sulle bollette con pacchetti di gas e elettricità venduti a prezzi calmierati, credito di imposta e prolungamento dei tagli alle accise sui carburanti. Toccherà al nuovo governo, invece, decidere un ulteriore scostamento del deficit di bilancio.

Del resto sembra escluso che la Russia possa fare, nei prossimi giorni, qualche sconto all’Occidente. Mentre l’Europa arranca per i costi record dell’energia, la Russia brucia quotidianamente circa 4,34 milioni di metri cubi di Gnl nel suo impianto di Portovaya, vicino al confine con la Finlandia, per un controvalore di circa 10 milioni di euro. Il dato, emerso da un’analisi della società norvegese Rystad Energy e condivisa dalla Bbc assieme ad un’immagine del satellite Copernicus in cui si evidenzia la radiazione infrarossa dalla combustione, conferma le immagini della Nasa già circolate all’inizio di agosto, dopo che Gazprom aveva ridotto al 20% la portata totale dei flussi verso la Germania attraverso il Nord Stream 1. La conferma del ricatto di Mosca, secondo vari analisti, alle economie occidentali.