di Pino Di Blasio
Un’ambulanza con tutte le dotazioni per un trasporto così delicato è partita ieri mattina dal Policlinico Le Scotte di Siena alla volta di Villa Beretta, a Costa Masnaga in provincia di Lecco. Dopo 33 giorni di ricovero in Terapia Intensiva, tre interventi, due neurochirurgici e uno di ricostruzione delle ossa della faccia, una pioggia di bollettini medici, attestati e messaggi di solidarietà, visite ai familiari in attesa, Alex Zanardi ha lasciato l’ospedale di Siena per provare a iniziare la sua terza vita.
La moglie Daniela, il figlio Niccolò e la madre del campione avevano chiesto il massimo riserbo sul trasferimento. E la direzione generale del Policlinico senese si è attenuta alle consegne. Nessuna comunicazione sulla destinazione, ma era un segreto destinato a durare poco. Di Villa Beretta non si fa cenno nel comunicato del direttore generale Valter Giovannini: "In questi giorni si è concluso il programma di sedo-analgesia al quale era sottoposto Alex Zanardi, ricoverato nell’Unità Anestesia e Rianimazione e dei Trapianti dallo scorso 19 giugno. Dopo la sospensione della sedazione, la normalità dei parametri cardio-respiratori e metabolici, la stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico hanno consentito il trasferimento del campione in un centro specialistico di recupero e riabilitazione funzionale. Alex Zanardi è stato quindi trasferito in un’altra struttura".
Per il Policlinico è stato uno stress sotto molti punti di vista, professionale e mediatico. Nemmeno il tempo di fare i conti con i brillanti risultati contro la pandemia, il 19 giugno un’ora dopo l’incidente con la handbike contro un camion, Zanardi è arrivato a Siena con l’elisoccorso Pegaso. "I nostri professionisti – aggiunge Giovannini – rimangono a disposizione di questa straordinaria persona e della sua famiglia per le ulteriori fasi di sviluppo clinico, diagnostico e terapeutico, come sempre accade in questi casi. Ringrazio l’équipe multidisciplinare che ha preso in cura Zanardi mettendo in campo una grande professionalità, riconosciuta a livello nazionale. L’atleta ha trascorso oltre un mese nel nostro ospedale: è stato sottoposto a tre delicati interventi chirurgici e ha mostrato un percorso di stabilità delle sue condizioni cliniche e dei parametri vitali che ha permesso la riduzione e sospensione della sedazione, e la conseguente possibilità di poter essere trasferito in una struttura per la necessaria neuro-riabilitazione. Concludo mandando un grande abbraccio alla famiglia di Alex, che ha dimostrato una forza straordinaria".
Alex Zanardi non era più sedato quando è stato trasferito. È la prova tangibile che avevano ragione i professionisti del Policlinico, a cominciare dal professor Oliveri, che avevano intravisto una possibilità di cura e per questo hanno convinto la moglie sulla necessità di operarlo alla testa. La neuro riabilitazione non sarà un percorso breve, non ha limiti di tempo né di terapie. L’aspetto cruciale è che i medici hanno deciso di iniziare subito quel percorso. Che potrebbe portare all’inizio della terza vita di Alex Zanardi.