Giovedì 18 Aprile 2024

Alex Pompa assolto, "non costituisce reato". Aveva ucciso il padre per difendere la madre

Il 20enne il 30 Aprile 2020 a Collegno aveva colpito il genitore violento con 34 fendenti, usando 6 coltelli da cucina

La madre Maria Cutoia con il figlio  Alex  Pompa dopo la sua assoluzione (Ansa)

La madre Maria Cutoia con il figlio Alex Pompa dopo la sua assoluzione (Ansa)

Torino, 24 novembre 2021 - Alex Pompa è stato assolto dalla accusa di omicidio volontario dalla corte di Assise di Torino. Il ragazzo 20enne che uccise il padre a coltellate per proteggere la madre il 30 Aprile 2020 a Collegno, non è colpevole perchè "il fatto non costituisce reato". 

Il ragazzo dopo l'assoluzione ha dichiarato ai giornalisti: "Ci tengo a ringraziare questa corte", aggiungendo: "Sono stranito, sono senza parole e devo metabolizzare". In lacrime la mamma Maria: "Siamo contentissimi, finalmente, ce lo meritiamo, grazie a tutti". "La prima cosa che faremo ora? abbracciarci". Il fratello, Loris Pompa, felice: "Sappiamo quello che abbiamo vissuto, abbiamo visto l'inferno e la morte in faccia". 

Alex quella sera del 30 aprile 2020, inferse 34 fendenti con 6 coltelli da cucina diversi al padre, Giuseppe Pompa, operaio di 52 anni che già diverse volte aveva alzato le mani sulla madre e il fratello. Il pm Alessandro Aghemo durante il processo aveva esternato la sua perplessità sul caso: si era detto costretto chiedere la condanna a 14 anni di carcere, ma allo stesso tempo aveva invitato i giudici a interpellare la Corte Costituzionale per una questione legata all'impossibilità di concedere la prevalenza delle attenuanti rispetto all'aggravante del vincolo di parentela. Detto questo il magistrato ha comunque sostenuto la tesi dell'omicidio volontario, anche perché in quel frangente secondo lui "non c'era una vera situazione di pericolo". 

Ma l'avvocato del 20enne, Claudio Strata, ha respinto l'accusa parlando di chiara legittima difesa, sottolineando che nel 2018 il fratello Loris Pompa scrisse un messaggio in cui sosteneva che il padre "prima o poi ci ammazza tutti".

L'opinione pubblica è sempre stata dalla parte di Alex, anche per questa convinzione di innocenza che un imprenditore edile del Trevigiano, Paolo Fassa, 80 anni, si è impegnato a sostenere le sue spese legali. "Avevo sentito questa storia al telegiornale - ha spiegato Fasso - ed ero rimasto impressionato dal fatto che gli insegnanti spendessero tante buone parole per lui. Così ho chiesto di parlargli. E ho avuto la conferma che è davvero un bravo ragazzo".