Ferrara, 14 aprile 2025 - E' ancora avvolta dal mistero la morte di Alessandro Coatti, il biologo molecolare 38enne nato a Portomaggiore e diplomato ad Argenta assassinato e fatto a pezzi a Santa Marta, nella regione caraibica della Colombia. Le parti del suo corpo sono state ritrovate successivamente in varie parti della città. Diverse le ipotesi e le piste seguite per capire la ragione di questo atroce omicidio.

Le indagini
Nei giorni successivi al delitto si è parlato della possibilità di un tragico scambio di persona, magari legato alla cattura di un presunto boss mafioso italiano che si era stabilito a Cartagena, ma anche del traffico d’organi o del fatto che potesse trattarsi dell’azione di uno dei gruppi paramilitari attivi nella zona.
La pista omofoba
Ma c'è anche un'altra pista: quella omofoba. A parlare dell'omosessualità di Coatti sarebbe stata una sua collega di Londra durante un ricordo. Secondo l'ambasciatore italiano a Bogotà Giancarlo Maria Curcio, come riporta il Corriere della Sera, si potrebbe trattare di "un crimine d'odio o di un incontro finito male. La Colombia è tollerante, c'è il matrimonio egualitario, ma certi casi non sono infrequenti".
L’ipotesi dei narcos o paramilitari
I narcos o i paramilitari, "sono un'altra ipotesi, anche se loro hanno altre modalità", dice il diplomatico. Sul metodo usato dai criminali di fare a pezzi il corpo di Coatti, l'ambasciatore sostiene che il fatto di averlo smembrato è "per non farlo identificare o ritrovare, perché l'omicidio di un turista crea poi tanti problemi ai criminali: la polizia si mette a indagare, l'ambasciata del Paese d'origine fa pressione".
Le bande della scopolamina
Ma c'è un altro aspetto che mette in luce nell'intervista Curcio nell’intervista al Corriere della Sera: la presenza delle bande della scopolamina, un pericolo con il quale potrebbe dover fare i conti un turista che si trova a trascorrere una sera al Parcque de Los Novios. Proprio in questo luogo, come dimostrerebbero le immagini delle telecamere di Santa Marta, il biologo avrebbe passato la sera del 5 aprile.
La sostanza che annulla la volontà
Ma cosa è la scopolamina? Perché i turisti possono diventare preda di queste bande?
"Ci sono gruppi criminali - spiega il diplomatico nell’intervista sul quotidiano - che abbordano turisti e durate la serata, di nascosto, versano nei drink questa sostanza ricavata da una pianta che quando fa effetto ti annulla la volontà. Cioè rimani sveglio ma sei alla mercé di qualcun altro e scatta la rapina. Il turista viene portato al bancomat e gli fanno prelevare un sacco di soldi oppure tramite il computer lo fanno collegare alla sua banca e gli svuotano il conto e poi lo abbandonano incosciente in qualche zona remota. E' successo anche con molti italiani - riferisce l'ambasciatore al Corriere della Sera - che il più delle volte forse per vergogna preferiscono non denunciare. Ragazzi che siamo andati a recuperare 24-48 ore dopo a Bogotà". Per capire se Coatti possa essere stato vittima delle bande della scopolamina forse non basterà l'autopsia (che ancora deve essere eseguita) perché "dopo qualche giorno la sostanza svanisce".
“Una zona piena di insidie”
Una realtà pericolosa che opera anche nelle zona più turistiche come il Parque de Los Novios. Un posto che secondo quanto riferito dal diplomatico sarebbe pieno di insidie: "traffico di droga, prostituzione maschile e femminile". E sul sito della Farnesina viene raccomandata" la massima prudenza agli italiani in vacanza: nelle discoteche, nei locali notturni, nei ristoranti".
Un caso complesso
Si stanno quindi seguendo diverse piste per capire cosa ci sia dietro la morte del 38enne e quale possa essere il movente. Una brutale aggressione? Una rapina dopo averlo drogato? Un incontro con qualcuno che Coatti non riteneva pericoloso? Intanto è stata rinvenuta una gamba del ricercatore: si tratta del quarto ritrovamento. Ora gli inquirenti ritengono di aver recuperato tutte le parti del 38enne, che ora dovranno essere sottoposte ad autopsia. Il caso è complesso e l’attività investigativa si preannuncia lunga.