Venerdì 20 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Le speranze e i progetti di Alessandro Coatti negli ultimi messaggi alla madre

Nel giorno della festa della mamma, Sandra Lovato pubblica su Instagram le ultime parole inviate dal figlio: ‘Ho voglia di tornare, ti voglio bene’. Il 38enne di Alfonsine è stato ucciso e fatto a pezzi in Colombia: si attende ancora il rientro della salma per il funerale

Le speranze e i progetti di Alessandro Coatti negli ultimi messaggi alla madre

Alfonsine (Ravenna), 11 maggio 2025 – "Alessandro, pochi giorni prima. Ciao mamma, ho voglia di tornare. Ti voglio bene, tanto tanto. Anche io Alessandro”. Sandra Lovato, mamma di Alessandro Coatti, biologo di 38 anni fatto a pezzi e ucciso in Colombia, dialoga con il figlio che non c’è più. Lo fa attraverso Instagram e Facebook, nel giorno della festa della mamma. Con un post e una storia, richiamando uno degli ultimi messaggi che il biologo di Alfonsine, in provincia di Ravenna, ucciso in Colombia inviò alla madre. E lei risponde, a distanza di oltre un mese da quella tragica fine in Sud America: “Anche io Alessandro”.

La madre di Coatti utilizza ancora una volta i social per ricordare il figlio. Lo ha fatto più volte. Continuerà a farlo. Con foto e messaggi. “Mi manchi da morire, mi manca l'aria per respirare. Mi manchi, mi manchi tantissimo”, aveva scritto alcuni giorni dopo la morte del 38enne a Santa Marta, in Colombia.

Il brutale omicidio e le indagini

Secondo i quotidiani locali del Paese sudamericano, agli inizi di aprile scorso, il 38enne biologo romagnolo sarebbe stato adescato sulla piattaforma di incontri online Grindr, forse tramite un profilo fake, drogato con la scopolamina nel tentativo di rapinarlo e poi ucciso e fatto a pezzi, con alcuni dei suoi resti che sono stati ritrovati in una valigia. Il movente del crimine, avvenuto il 6 aprile, non sarebbe quindi il traffico di droga o la pista della criminalità organizzata come era stato ipotizzato in una prima fase.

Il rientro della salma

La polizia colombiana ha già individuato lo stabile in cui è avvenuto il fatto, risalendo a quattro persone sospettate. Gli inquirenti così hanno effettuato le perquisizioni e recuperato tre telefoni cellulari: uno di questi è di Coatti. La banda non se ne era sbarazzata, commettendo un errore che ha finito per aiutare gli investigatori nel ricostruire quanto accaduto. I familiari ora attendono il rientro della salma - sottoposta agli accertamenti medico legali - per poter organizzare il funerale.

Le operazioni per il rimpatrio della salma di però procedono a rilento, a causa delle numerose analisi necessarie per ottenere il via libera delle autorità. Secondo fonti locali, è infatti necessaria la prova del Dna sulle parti del corpo ritrovate smembrate e in varie parti della città, per essere sicuri che siano tutte della stessa persona.