Al via il bonus tv, ma c’è la beffa. Lo riceverà una famiglia su cinque

Da domani fino a 100 euro di sconto per cambiare l’apparecchio vecchio. Ma i fondi a disposizione non bastano

Al via il boonus tv

Al via il boonus tv

Roma, 22 agosto 2021 - Parte domani, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, l’operazione bonus tv. L’incentivo pari a uno sconto del 20% – fino però a un massimo di 100 euro – per l’acquisto di un nuovo televisore, rottamandone uno acquistato prima del 22 dicembre 2018, in grado di ricevere il nuovo segnale digitale Dvbt-2Hevc Main 10.

Bonus tv senza Isee: come funziona e come richiedere i 100 euro

Chi può chiederlo e come funziona. Modulo in Pdf

Ma il bonus tv rischia di partire zoppo per l’esiguità dei fondi messi a disposizione e replicare così la "beffa" di migliaia di automobilisti che l’estate scorsa non riuscirono a utilizzare l’ecobonus auto perché in pochi giorni i fondi si erano esauriti.

Ma anche di vedere una corsa all’acquisto del televisore, sperando di non ripetere il caos del click day del 3 novembre 2021 per il bonus bici, anche perché saranno i rivenditori ad applicare lo sconto con un credito d’imposta. Il Dvbt-2Hevc Main 10 è lo standard, previsto dopo il via libera al 5G dei telefonini, che i vecchi apparecchi non sono in grado di decodificare.

Dal 15 ottobre, sarà gradualmente utilizzato dalle emittenti tv (a partire da Rai e Mediaset) che cominceranno su alcuni canali le trasmissioni in alta definizione (Hd).

E, gradualmente, regione per regione, lo switch-off (ovvero lo spegnimento delle ’vecchie’ frequenze) si concluderà il 31 dicembre 2022. Sei mesi in più rispetto alla precedente scadenza del 30 giugno.

Per decidere di cambiare il televisore, avverte Mauro Vergari, responsabile Tlc di Adiconsum, non ci sarebbe fretta tenendo conto che la migrazione verso il Dvbt2 vedrà dal 15 novembre muoversi, com’era già successo una decina di anni fa con il passaggio dall’analogico al digitale - per prima la Sardegna.

L’anno prossimo, da gennaio, potrà cominciare lo switch-off in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Province di Trento e Bolzano. Da marzo in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche. E da maggio in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.

La corsa, però, potrebbe essere imposta dal rischio di restare senza bonus. Per incentivare e sostenere le famiglie nell’acquisto di un nuovo televisore, l‘ultima Legge di bilancio aveva previsto, in aggiunta al primo bonus tv e decoder da 50 euro – ma limitato solo a chi ha un Isee annuo fino a 20mila euro – un secondo incentivo, raddoppiato a 100 euro, senza limiti di reddito ma utilizzabile solo se in regola con il pagamento del canone Rai e per l’acquisto di un nuovo televisore con la rottamazione di quello vecchio.

Per il bonus tv il governo ha stanziato 100 milioni che salgono a circa 230 tenendo conto che dei 150 milioni previsti per il primo bonus decoder da 50 euro – ancora utilizzabile e cumulabile con il nuovo bonus tv, fino però a un massimo di 130 euro – ne sono stati spesi solo poco più di 20 milioni. Ma anche 230 milioni rischiano di lasciare senza incentivo 4 famiglie su 5.

Secondo uno studio della Fondazione Bordoni, infatti, le famiglie pronte al Dvbt2 sarebbero il 58% del totale, tra 13 e poco meno di 15 milioni mentre quelle che potrebbero richiedere il bonus tv oscillano tra 9 e 10,2. E 230 milioni di euro basterebbero solo per 2,3 milioni. Ma i televisori da rottamare sarebbero ancora di più (oltre 15 milioni) tanto che i fornitori stimano, a fronte di una vendita annuale standard di circa 4,5 milioni, almeno 6,5 milioni di "pezzi" quest’anno e fino a 9 il prossimo.

Senza un rifinanziamento del bonus tv, possibile con la prossima Legge di Bilancio visto che l’incentivo vale per tutto il 2022, c’è chi rischia di non prendere l’incentivo.

Che, del resto, riguarda un solo televisore mentre nelle case degli italiani, ricorda Vergari, ce ne sono molti di più. E quindi è bene valutare anche il meno costoso ricorso a un decoder (con prezzi da 20 a 50 euro) e magari utilizzare qualche apparecchio per la ricezione dei canali delle piattaforme streaming.