Martedì 23 Aprile 2024

Al vertice Ue la mina banche Deutsche Bank crolla in Borsa Ritorna la paura del contagio

Un’altra giornata di passione per i titoli degli istituti di credito europei, che lasciano a terra il 4,2%. Scholz rassicura, Lagarde ostenta ottimismo: il sistema è resiliente, solido per capitale e per liquidità

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di Elena Comelli

Cadono come birilli. L’ultima della serie è il gigante tedesco Deutsche Bank, il cui titolo ieri ha chiuso in calo dell’8,53% a 8,54 euro, dopo aver perso fino al 15% nel corso della giornata. Non tanto meglio Commerzbank, che ha perso il 5,45%, mentre a Piazza Affari Unicredit ha ceduto il 4,06%, a Parigi SocGen il 6,1%. Il tonfo della maggiore banca tedesca e una delle più grandi del Vecchio Continente ha ovviamente condizionato i listini europei, già provati dalla crisi di Credit Suisse, dal fallimento della banca californiana Svb e da First Republic, altro istituto americano vicino al crac.

L’indice delle banche Euro Stoxx 600, che contiene i maggiori istituti di credito del Continente, è sceso del 4,2% e i listini, vittime dell’ansia sulla tenuta del sistema finanziario, hanno chiuso la settimana in netto ribasso, pur riducendo i cali rispetto ai minimi della sessione. Piazza Affari è stata maglia nera in Europa (-2,23%), Francoforte ha chiuso in calo dell’1,66%, Parigi ha perso l’1,74%, Londra l’1,26%, Zurigo il 5,74%. In leggero rosso snche gli indici di Wall Street. I timori sulla tenuta delle banche e sulla crescita dell’economia europea sono tornati in primo piano nonostante le "corsa alla rassicurazione" di autorità di regolamentazione, istituzioni e governi.

Nel suo discorso ai leader europei riuniti a Bruxelles nell’Eurosummit, la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha assicurato che il settore bancario è "resiliente perché ha forti posizioni di capitale e liquidità". E ha ribadito che la Bce è "pienamente pronta a fornire liquidità al sistema finanziario dell’Eurozona, se necessario". La forza del settore bancario europeo, ha spiegato, è la conseguenza di aver "applicato le riforme regolamentari concordate a livello internazionale dopo la crisi finanziaria globale" del 2008. Un messaggio che si trova anche nelle conclusioni del vertice: "Il nostro settore bancario è resiliente, con solide posizioni di capitale e di liquidità. Chiediamo di proseguire gli sforzi volti a completare la nostra unione bancaria". Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito a sua volta il sistema bancario dell’Ue "robusto e sicuro".

Sull’altra sponda dell’Atlantico, la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha annunciato che il piano di aiuti d’emergenza a garanzia dei depositi dei clienti di Silicon Valley Bank e Signature Bank, le due banche chiuse due settimane fa, potrebbe essere garantito in futuro anche ad altre banche, se necessario. Peccato che l’intenzione di rassicurare abbia ottenuto l’effetto opposto, alimentando i timori sulla tenuta delle banche. Resta il dubbio assillante, infatti, sul pericolo di un contagio più ampio delle turbolenze che percorrono il settore bancario. Deutsche Bank, in particolare, è vittima di questo dubbio e paga l’aumento del costo dell’assicurazione per proteggersi dall’insolvenza sul debito (il cosiddetto "credit default swap", un derivato che agisce come un’assicurazione, considerato un indice della solidità di una banca).

È bastata l’impennata dei prezzi del credit default swap a cinque anni di Deutsche, salito da 134 punti base mercoledì a 198 punti base venerdì, per mandare al tappeto le azioni dell’istituto. Non ha giovato all’umore generale la notizia che le autorità Usa stiano indagando per accertare se Ubs e Credit Suisse, le banche svizzere convolate a nozze per evitare guai peggiori, abbiano aiutato gli olgarchi russi a celare i loro patrimoni: entrambe hanno perso oltre il 6% a Zurigo. Dopo il rialzo operato dalla Fed mercoledì, peraltro, è evidente che Fed e Bce non metteranno un freno alle loro azioni di politica monetaria. E questo trasmette nervosismo ai mercati.

Il presidente della Bundesbank, Joachim Nagel, però, ostenta tranquillità: la volatilità attuale dei mercati finanziari non deve sorprendere, ha detto, sostenendo che ci vorrà del tempo prima che torni la calma dopo la serie di fallimenti bancari negli Usa che ha scosso il settore. "Non mi sorprende che i mercati siano un po’ più volatili rispetto a prima di questi eventi", ha detto Nagel. "Nelle settimane successive a eventi così importanti, la strada è spesso accidentata".