Viviana
Ponchia
Cuore di mamma contro la ragione di Stato. La regina sospettata di non averlo – un cuore – non fa più niente per nascondere che è possibile avere un figlio prediletto e che il suo si chiama Andrea. Gli equilibri in casa Windsor sono ormai trasparenti e vanno oltre le speculazioni: mentre Carlo e William hanno ormai fatto fuori il duca di York, Elisabetta continua a perdonargli tutto. È così da sempre. Gli amori imbarazzanti, il riavvicinamento a Sarah Ferguson considerata dal defunto Filippo la peste nera, i sospetti di pedofilia legati allo scandalo Epstein. In perenne movimento fra un ciclone e l’altro, cintura nera di ricadute imbarazzanti per la Corona, il terzogenito trova puntualmente nella mamma la persona a cui portare ginocchia sbucciate e assegni da firmare. Ora è stato stralciato dalle persone gradite ai due futuri re d’Inghilterra, che detto così fa impressione ma sono poi suo fratello e suo nipote.
"O lui o me" ha intimato William sbarrandogli la strada alla cerimonia dell’Ordine della Giarrettiera. È in gioco la reputazione della Ditta, quindi della sua, già appannata dalla causa giudiziaria da cui lo zio è uscito con un accordo economico costato alla famiglia 10 milioni di sterline. Di questo soffrono tutti e la regina di più, non per l’assegno ma per il suo bambino senza pace. La spiegazione logica è che Carlo è cresciuto con il regno in tasca e lui no, quindi sarebbe una forma di risarcimento. Ma l’amore di una madre non è logico e si attacca a chi vuole. Con Carlo mai un bacio o un abbraccio, solo strette di mano (di qui la freddezza emotiva lamentata da Diana). Con il piccolo di casa, Edoardo, una indifferenza ai limiti della smemoratezza: quale genitrice si dimentica il ventesimo compleanno del figlio? È poco espansiva, dicono i biografi, perché il protocollo reale l’ha disegnata così. Ma adesso che la famiglia si spacca sceglie visceralmente Andrea: un cuore, per battere, a volte ha bisogno della sua spina.
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