"Putin ha commesso uno dei suoi più grandi errori". Lo dichiara il cantante Al Bano Carrisi, annunciando che ospiterà tre profughi ucraini, in fuga dalla guerra. "Andrò a prenderli al punto di ritrovo di Cellino San Marco e poi si trasferiranno da me. Si tratta di una madre con una bambina e un ragazzo di 18anni. Dovrebbero essere tutti dello stesso nucleo familiare". Sul motivo di questa sua scelta, il cantante spiega: "Come si fa a girarsi dall’altra parte quando l’umanità ti chiama? Fino adesso sono sempre stato chiamato a cantare, adesso sono chiamato a fare queste opere di umanità, niente di straordinario. Quel che è certo è che non mi aspettavo per niente un atteggiamento ed un’azione del genere di Putin, che sta commettendo uno dei suoi più grandi errori. È una lotta tra giganti quella a cui stiamo assistendo: sostanzialmente tra Nato, America e Russia".
Nei giorni scorsi il cantante aveva ribadito il suo no alla guerra anche nella trasmissione radiofonica Un giorno da pecora. "A Putin direi: ‘Fermati finché sei in tempo’. Lui sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente – aveva spiegato l’artista –. Agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine. Non è accettabile vedere quello che sta succedendo in Ucraina, con attacchi anche agli ospedali, carri armati e bambini che muoiono. No, questo non è accettabile".
Al Bano ha ancora molti amici in Russia. "Un personaggio molto importante mi ha detto una sola parola in italiano: ‘È un macello’". Sulla possibilità che l’opinione pubblica russa possa intervenire su Putin per bloccarlo, aveva aggiunto: "Me lo auguro e penso che prima o poi lo faranno, scaricheranno tutto sulle spalle di Putin. Dovrebbe stare attento alla sua vita, proprio da parte di coloro che fino a pochi mesi fa lo hanno idolatrato e servito, questo almeno è il mio pensiero".
E sulle sanzioni economiche aveva detto: "Lasciano il tempo che trovano, la Russia è talmente ricca che ne possono fare a meno. Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro". Quest’anno Al Bano avrebbe dovuto esibirsi in Russia. "Si, ad ottobre, a Mosca e San Pietroburgo, ma credo ci vorranno minimo due-tre anni prima che le cose si ristabiliscano". Annullati o una scelta personale? "Diciamo che è un mutuo accordo tra me e l’impresario. Se me lo chiedessero ora direi di no, non si può cantare quando qualcuno viene ucciso".