Dl Sostegni bis, aiuti in due tempi per le imprese. Più soldi ai ristoranti senza dehors

Le novità da varare tra domani e venerdì. I partiti insistono per reinserire il Superbonus

Quanto valgono le misure del Dl Sostegni Bis

Quanto valgono le misure del Dl Sostegni Bis

È quella che va a considerare il fatturato più gli utili dell’impresa la soluzione sulla quale converge la maggioranza di governo alle prese con la definizione del prossimo Decreto Sostegni Bis, il nuovo pacchetto di aiuti da oltre 40 miliardi, atteso sul tavolo dei ministri tra domani e venerdì, salvo slittamenti, e della sua misura-chiave, quella volta a elargire ristori alle imprese.

Nel corso del vertice a Palazzo Chigi di ieri, al tavolo con il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e i capi delegazione di maggioranza, si stabilisce che le modalità per accedere ai contributi, che valgono 14 miliardi, avranno due tempi: una prima tranche commisurata al fatturato e poi il conguaglio rispetto agli utili.

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Non solo. Si lavora a un nuovo stop alle cartelle esattoriali fino a fine giugno e si prevede un indennizzo aggiuntivo e specifico per le categorie rimaste chiuse anche nel mese di maggio, come i ristoranti e i bar sprovvisti di tavoli all’aperto (dehors). E mentre per i lavoratori del turismo e dello spettacolo arriverà un una tantum di 2.400 euro, spunta anche un nuovo fondo da 500 milioni per l’avvio del prossimo anno scolastico e si confermano i mutui facili per i giovani under 36. Per le famiglie in difficoltà, il governo lavora al trasferimento agli enti locali di 500 milioni e alla proroga il Rei di due mesi. Per chi si è ammalato gravemente di Covid, due anni di esenzione dal ticket con investimento di 50 milioni.

Il tema del lavoro, vittima illustre del Covid con un milione di posti persi, è ben presente al Pd, che propone di affrontare la fine del blocco dei licenziamenti con misure per incentivare il ritorno al lavoro di chi l’ha perso, a cominciare dai cassintegrati. A tendere i fili di un’intesa politica complessivamente già raggiunta, restano ancora alcuni nodi da sciogliere legati alle misure fiscali e al pressing della maggioranza e delle associazioni per rimediare allo stralcio della cessione del Superbonus imprese dal Decreto Sostegni I, ma l’esecutivo scommette sull’approvazione dell’intero testo entro il fine settimana.

Mentre un altro segnale politico mette sul chi va là il mondo grillino: nel testo compare una riga-bomba che prevede il commissariamento dell’Anpal, l’ente pubblico per le politiche attive del lavoro, e fa tremare la poltrona del presidente Mimmo Parisi, guru dei 5 Stelle della prima ora. Per il suo posto si fa il nome di Raffaele Tangorra, attuale Segretario generale del ministero del Lavoro.

Ma torniamo al clou del pacchetto. Per la concessione dei ristori a fondo perduto, scegliere come parametro il solo fatturato avrebbe premiato le aziende che, riducendo costi, investimenti e personale, avrebbero potuto mantenere un buon livello di utili a scapito della sostenibilità dell’azienda. Il parametro degli utili, rilanciato in questa fase dalla Lega, in particolare attraverso il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti (ma sul quale concordano anche le altre forze politiche) invece premia chi ha compresso i profitti ma non ha rinunciato al personale e agli investimenti. Si è giunti a una soluzione di equilibrio, a due tempi, che considera fatturato e utili: il fatturato in prima battuta e in seconda, a fine anno, come elemento di conguaglio, l’andamento degli utili. Le imprese che hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni i bonifici previsti dal Decreto Sostegni I riceveranno in automatico un ulteriore bonifico della stessa entità.

Nel frattempo si potrà richiedere all’Agenzia delle Entrate di ricalcolare il contributo su un diverso periodo e ottenere nel caso un ristoro più elevato, sempre sulla base del fatturato. In più, le imprese potranno chiedere di tarare il ristoro guardando ancora meglio all’effettiva redditività che emergerà dai bilanci o dalle dichiarazioni dei redditi. Si otterrà alla fine dell’anno un’ulteriore quota sotto forma di "saldo".