Giovedì 18 Aprile 2024

Aiuti ai poveri e salario più alto Il presidente accontenta la sinistra

Joe Biden si dice preoccupato: "La vita di molti appesa a un filo". Timori sui 100 milioni di vaccini. Potrebbero essere insufficienti

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di Giampaolo Pioli

Joe Biden ha fatto rimuovere subito il pulsante per chiedere una lattina di coca-cola light che aveva fatto installare Donald Trump sulla scrivania dello studio ovale, ma il neo-presidente si tiene alla larga da qualsiasi commento sull’impeachment che lunedì mattina arriverà sul tavolo del Senato. I repubblicani vogliono che venga rinviato di almeno 10 giorni perché dicono "Trump deve avere un processo giusto…" ma i democratici hanno fretta di mettersi la vicenda alle spalle e puntano a un dibattimento lampo che potrebbe durare solo pochi giorni.

Il presidente Biden però ha già segnalato di avere altre priorità. Vuole mettere in campo nuovi aiuti subito alle famiglie per non scontentare la sinistra del partito che scalpita e ieri nei suoi provvedimenti è stato inserito anche quello dell’aumento del salario minimo a 15 dollari, un prolungamento dell’assegno di disoccupazione, la prosecuzione del blocco degli sfratti, ma soprattutto buoni per l’acquisto immediato di cibo che aumentano del 15%.

"Gli americani non possono aspettare – ha detto – molti sono appesi a un filo, hanno bisogno di aiuto e siamo pronti a fornirlo al più presto... In America un bambino su 7 soffre la fame… non può esistere…".

Ecco allora che attaccandosi al telefono con i suoi amici ex senatori il presidente preme perché venga messo ai voti al più presto anche il nuovo pacchetto di stimolo di 1,9 trilioni di dollari che contiene un assegno di 1.400 dollari per ogni cittadino che si aggiunge ai 600 dollari che hanno appena ricevuto…".

La ’svolta operaia’ di Biden era attesa dopo le promesse elettorali, tranquillizza la sinistra del partito, ma adesso potrebbe trovare il muro dei repubblicani. Il presidente però non arretra e dice: "dobbiamo agire adesso, l’America deve affrontare la pandemia e rialzare l’economia… Siamo di fronte a un’emergenza nazionale va detto chiaro… Dobbiamo muoverci subito…".

Ma i vaccini del Covid che scarseggiano a New York e in altri centri, il rischio che i 100 milioni di dosi iniettate nei primi cento giorni non siano sufficienti rischiano di complicare l’inizio di questa presidenza che si sta affacciando adesso anche sulle grandi tematiche internazionali. Pur non avendo ancora visto approvato dal Senato il suo segretario di stato Antony Blinken, Biden ha già dato disposizione ai suoi consiglieri diplomatici di spingere al massimo per trovare con i russi una rapiddissima intesa sul trattato ’New Start’ di disarmo nucleare che scade il 5 febbraio e dovrebbe essere prolungato di altri 5 anni. Da Mosca hanno risposto con grande favore alla ripresa dei rapporti con la Casa Bianca anche se sanno che Washington questa volta sarà molto meno tollerante e molto più vendicativa con i tentativi di hackeraggio messi in atto dal Cremlino in passato.

Da Teheran nel frattempo il ministro degli esteri iraniano Zarif chiede a Biden di annullare le sanzioni per poter riprendere e aggiornare l’accordo nucleare siglato da Obama e dall’Onu, ma annullato da Trump. Il neo presidente è disponibile ma vuole discutere anche dei missili balistici e lo farà solo in collaborazione con i paesi europei alleati.