Martedì 16 Aprile 2024

"Aiutano l’esercito russo in Ucraina" Biden sanziona cinque aziende cinesi

Rabbia di Pechino: accuse false, non interferite nei nostri rapporti con Mosca

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Gli Stati Uniti hanno inserito 5 aziende cinesi nella lista nera del commercio con l’accusa, per la prima volta dall’invasione russa dell’Ucraina, di sostenere la base industriale militare di Mosca. La mossa, a poche ore dal vertice di Madrid della Nato che ha designato Pechino una sfida "ai nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori", ha provocato una risposta rabbiosa della Cina, che ha respinto le accuse affermando di "non aver fornito assistenza militare nel conflitto Russia-Ucraina", e opponendosi "con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie". La nota notturna dell’ambasciata della Repubblica popolare a Washington ha chiarito pure che sarebbero state adottate "misure necessarie" per proteggere i diritti delle società cinesi da misure prese "in violazione del diritto internazionale". La Cina si oppone "con fermezza alle sanzioni unilaterali americane contro le società cinesi", ha rincarato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, per il quale la cooperazione commerciale tra Cina e Russia non dovrebbe subire "interferenze di parti terze, e gli Stati Uniti non devono minare i legittimi interessi della Cina nella gestione dei legami con la Russia". A maggio Mosca è risultata il primo fornitore di petrolio del Dragone grazie ai prezzi con un forte sconto, scalzando l’Arabia Saudita dopo quasi due anni. Le compagnie colpite dagli Usa, alcune con sede a Hong Kong e specializzate soprattutto in componentistica elettronica, sono Connec Electronic, World Jetta, Logistics Limited, King Pai Technology e Winninc Electronic. Il governo americano ha promesso di monitorare la situazione e applicare con rigore le normative in base alla partnership "senza limiti" annunciata dai presidenti Xi Jinping e Vladimir Putin.