Morta Agitu Gudeta, pastore etiope simbolo di integrazione. Si indaga per omicidio

Le indagini si starebbero concentrando su un giovane africano dipendente dell'azienda agricola. L'uomo avrebbe avuto dissidi con Agitu per motivi economici. La donna sarebbe stata colpita con un martello

Agitu Gudeta, pastora etiope di 42 anni che da tempo viveva in Trentino (Ansa)

Agitu Gudeta, pastora etiope di 42 anni che da tempo viveva in Trentino (Ansa)

Roma, 29 dicembre 2020 - E' stata trovata morta Agitu Gudeta. La donna di 42 anni di origini etiopi da tempo viveva in Trentino. Simbolo di integrazione, Gudeta è stata trovata priva di vita nella sua casa in valle dei Mocheni, dove aveva avviato un'azienda agricola, 'La Capra Felice', a Frassilongo. Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un omicidio. Sul corpo della donna ci sarebbero lesioni riconducibili a un atto violento. Le indagini si starebbero concentrando su un giovane africano dipendente dell'azienda. L'uomo avrebbe avuto dissidi con Agitu per motivi economici. La donna sarebbe stata colpita con un martello, anche alla testa, successivo rinvenuto.

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L'allarme ai carabinieri è stato dato da alcuni vicini, chiamati da un uomo che nel pomeriggio avrebbe dovuto avere un appuntamento con la donna, ma Gudeta non si è presentata all'appuntamento. Sul posto i carabinieri, il medico legale e il magistrato.

Nel 2010 Agitu era arrivata in provincia di Trento dopo essere fuggita dalla natia Etiopia in preda a scontro sociali. La donna era stata anche minacciata dal suo governo. Gudeta aveva intrapreso l'attività di pastora tanto da fondare l'azienda agricola 'La Capra Felice' che oggi conta 180 capi.

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Agitu era stata ribattezzata come 'la regina delle capre felici', in quell'angolo di montagna dove era partita allevando 15 capre autoctone. Nell'agosto del 2018 aveva aveva ricevuto minacce e subito una aggressione a sfondo razziale - "Sporca negra te ne devi andare", secondo quanto riportato dalla stampa - dall'uomo che abita la baita vicino. Lo scorso gennaio, l'autore della violenza, che si era scagliato anche contro il casaro del Mali che aiutava Agitu, era stato condannato a 9 mesi per lesioni dal Tribunale di Trento, mentre l'accusa di stalking finalizzato alla discriminazione razziale era stata lasciata cadere, contrariamente a quanto aveva chiesto il pm.

Nel giugno scorso in piena crisi economica causata dalla pandemia di Covid-19, Gudeta aveva aperto in piazza Venezia a Trento la prima 'Bottega della Capra Felice'. In quell'occasione la pastora disse, "non dobbiamo fermarci, con i sogni costruiamo il nostro futuro".