Agguato sotto casa, ucciso un personal trainer

Due colpi di pistola a bruciapelo in strada dopo una violenta lite. Forse è stata la stessa vittima ad aprire la porta ai killer

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di Laura Natoli

 

Un colpo di pistola, forse due, sparato a bruciapelo al termine di un breve litigio. È morto sulla porta della sua abitazione a Comeana, frazione di Carmignano sulle colline di Prato, Gianni Avvisato, 38 anni, di origine campana ma trapiantato in Toscana da una vita. L’omicidio nel primo pomeriggio in una villetta a schiera di via Boccaccio, strada senza sfondo, costeggiata da entrambi i lati da terratetti. Un posto tranquillo, immerso nel verde, dove Avvisato si era trasferito di recente.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Prato, Avvisato è stato sorpreso sulla porta di casa da due uomini: non è chiaro se i due gli abbiano teso un agguato aspettando che uscisse o se abbiano suonato il campanello per fargli aprire la porta. I tre hanno avuto un breve litigio, sentito distintamente da alcuni vicini. A un certo punto hanno estratto la pistola e sparato ad Avvisato, personal trainer che in passato aveva gestito la palestra di famiglia nella vicina Poggio a Caiano, che è stramazzato al suolo. La vittima ha avuto il tempo di chiedere aiuto ai vicini di casa che hanno sentito chiaramente, nel silenzio della campagna, anche i colpi di pistola. "Aiuto, aiuto, mi hanno sparato", ha gridato Avvisato prima di morire. In suo aiuto sono accorsi due amici, che abitano vicino all’uomo, e lo hanno soccorso. E’ stato allertato il 118 e i carabinieri. La centrale operativa ha fatto arrivare anche l’elisoccorso che però è dovuto ripartire vuoto: Avvisato è morto poco dopo aver dato l’allarme. Il colpo – o i colpi – lo avrebbe attinto all’inguine.

In via Boccaccio i carabinieri dal Comando di Prato, della stazione di Carmignano, la Scientifica, il Nucleo investigativo che hanno transennato la zona senza permettere a nessuno di avvicinarsi. È arrivato anche il pm di turno, Massimo Petrocchi. I vicini di casa sono stati ascoltati subito dai carabinieri. "Ho sentito prima litigare, poi lo sparo", ha detto una donna che abita poco distante dalla casa di Avvisato. Un’altra vicina ha sostenuto, invece, di aver udito due colpi. I primi a soccorre il personal trainer – che da poco aveva cominciato a lavorare come cameriere in un bar della zona – sono stati i fratelli Emanuele e Stefano a cui Avvisato ha avuto il tempo di dire: "Mi hanno sparato". Sempre secondo alcuni testimoni, i due uomini sono prima scappati a piedi raggiungendo via Petrarca dove sono saliti a bordo di un’auto su cui sono fuggiti a folle velocità. Un vicino è riuscito a prendere il numero di targa della macchina e già in tarda serata i carabinieri erano sulle tracce dei due assassini. Il testimone chiave è stato portato in Caserma.

Quale sia il movente che ha scatenato tanta violenza i carabinieri lo devono ancora accertare. Non si esclude nessuna ipotesi ma le piste più accreditate sono il regolamento di conti, forse nell’ambito dello spaccio di droga, o un avvertimento finito male. Avvisato era conosciuto nella zona fra Poggio a Caiano e Carmignano per aver gestito dopo la morte del fratello, avvenuta in un incidente stradale, la palestra. Di recente, però, in molti avevano perso le sue tracce. "Non sapevo neppure che fosse tornato di casa qui", ha detto un conoscente sotto choc.