Giovedì 25 Aprile 2024

Agguato sotto casa Tre colpi di pistola Poliziotto uccide la collega poi fugge e si toglie la vita

La donna aveva 58 anni. Lavorava alla Camera come il suo killer. Gli inquirenti non escludono la pista sentimentale alla base del delitto. .

di Riccardo Jannello

Tre colpi di pistola sparati nell’androne di un palazzo della periferia est di Roma, senza proferire parola, deciso a uccidere e poi a farla finita per una qualche vicenda di cuore che non è del tutto chiara e forse mai lo sarà. Massimiliano Carpineti, 46 anni, poliziotto originario di Cori e residente a Cisterna di Latina, in servizio presso l’Ispettorato di pubblica sicurezza della Camera dei Deputati, ha ucciso la collega Pierpaola Romano, 58 anni, sostituto commissario nello stesso ufficio, sposata e mamma, e poi si è suicidato con la pistola di ordinanza poco distante dal luogo del delitto, nel quartiere di San Basilio, proprio in faccia al Grande raccordo anulare. Erano circa le 11 quando Carpineti è arrivato in via Rosario Nicolò con la sua utilitaria bianca e ha fermato l’auto proprio di fronte al portone dove viveva la collega. Non è salito, ha aspettato che lei scendesse e nell’androne ha fatto partire i tre colpi – due alla testa uno al petto - che hanno squarciato l’aria torrida della mattina. La Romano era in ginocchio quando è stata colpita. Mentre la gente si affacciava ai balconi incredula chiamando i soccorsi, l’uomo partiva a tutto gas.

La polizia quasi un’ora dopo l’omicidio trovava a duecento metri di distanza, in uno spiazzo di via Nino Tamassia, il suo corpo nell’auto riverso sul volante: un colpo sotto il mento lo aveva ucciso. Sul luogo della tragedia sono giunti i pm di turno della Procura, Antonia Giammaria e Antonella Pandolfi, e il medico legale. Gli inquirenti hanno cercato di ricostruire la dinamica dei fatti, ma nessun testimone è riuscito a chiarire quale potesse essere il movente di quello che appare come un omicidio-suicidio di natura passionale: qualcuno a mezza voce parla di un legame di amicizia "intimo e solido" fra i due.

A quanto si dice, la donna aveva scoperto di essere malata di tumore al seno e si era riavvicinata al marito, cosa che probabilmente l’assassino, non ha sopportato. Pierpaola viveva nel quartiere – come molti delle forze dell’ordine in servizio o in pensione - da una ventina di anni; originaria di Marzano Appio in provincia di Caserta, era sposata con un altro poliziotto, Adalberto Montanaro, ispettore capo del commissariato di Sant’Ippolito nella Capitale, dove la moglie prestava servizio prima di essere trasferita alla Camera (si occupava di sicurezza e seguiva indagini sui rifiuti). La coppia ha un figlio, Riccardo, 22 anni, anch’egli poliziotto, ma a Piacenza. Carpineti aveva preso alcuni giorni di licenza; anche la Romano non era in servizio.