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PAOLA PIOPPI
Cronaca

Agguato dentro casa Spara alla moglie davanti alle figliolette Poi si toglie la vita

Il 61enne, denunciato per maltrattamenti, aveva il divieto di avvicinamento. Su Facebook aveva annunciato: "Addio a tutti". Donna ferita allo zigomo.

di Paola Pioppi

INVERIGO (Como)

L’ha aspettata dentro casa. In quell’abitazione da cui il giudice lo aveva allontanato, dopo la denuncia per maltrattamenti della moglie da cui si stava separando. Si è procurato una pistola ed è rimasto in silenzio dietro la porta, ieri pomeriggio poco dopo le 16, con già in testa il suo piano: uccidere sua moglie e poi togliersi la vita. Ma il colpo di pistola che le ha esploso verso il volto, l’ha solo sfiorata, ferendola di striscio allo zigomo sinistro. Maurizio Beghè, 61 anni, un matrimonio fallito alle spalle e due figlie di 6 e 8 anni, si è poi barricato in camera da letto, si è puntato l’arma alla testa e ha sparato.

Un gesto premeditato, che la scorsa notte aveva annunciato su Facebook: "Addio amici e non, conoscenti e non, non mi vedrete più né su Facebook né da altre parti. Spero che alcuni ogni tanto mi ricorderanno. Vi voglio bene". Ieri pomeriggio è riuscito a entrare nella casa di via Roma a Inverigo, in un piccolo contesto semi rurale, dove fino a qualche tempo fa aveva vissuto con la moglie, 32 anni e originaria di Carrara come lui, e le loro due bimbe. La donna non ha saputo spiegare come sia riuscito a entrare, visto che dopo il suo allontanamento forzato, era stata cambiata la serratura. Nessuno è ancora riuscito a capire nemmeno dove abbia preso la pistola, una Beretta calibro 6.35, che se avesse detenuto regolarmente gli sarebbe stata sequestrata contestualmente all’esecuzione dell’allontanamento. Quando la moglie è rientrata a casa assieme alle bambine, se lo è trovato davanti. I due hanno avuto una breve discussione, fermi sull’uscio di casa, poi lui ha estratto la pistola e le ha sparato dritto in faccia, ferendola. La vittima ha avuto una reazione istintiva e ha indietreggiato verso l’uscita, così Beghè ha potuto chiudere a chiave la porta con le bambine all’interno. I carabinieri di Cantù sono arrivati poco dopo, sapendo che all’interno di quella casa c’era un uomo armato e due bimbe forse tenute in ostaggio. Ma la più grande ha subito buttato le chiavi dalla finestra, consentendo ai militari di entrare e di trovarle da sole e spaventate, ma incolumi. Nel frattempo Beghè si era chiuso in camera da letto. È stato trovato riverso sul letto, già senza vita, ucciso dal colpo alla tempia. Nelle ore precedenti, dopo aver annunciato sui social la sua intenzione di farla finita, ha colpevolizzato la moglie, scritto la sua rabbia per l’impossibilità di vedere le bambine, di poterle anche solo sentire: "Non posso più chiamarle né mandargli messaggi… niente". La moglie di Beghè, ferita solo superficialmente, non ha avuto bisogno di essere portata in pronto soccorso.