Accoltella la figlia gay e la fidanzata: "Ora morite insieme"

Una 23enne denuncia l'aggressione del padre: "Mia madre stava a guardare in silenzio. Poi ha cercato di bloccarci, ma siamo riuscite a fuggire"

Alcuni ragazzi durante una recente manifestazione in difesa dei diritti gay

Alcuni ragazzi durante una recente manifestazione in difesa dei diritti gay

Salerno, 13 agosto 2022 - Un amore contrastato tra due ragazze, un legame lesbico che i genitori di una non sopportano affatto e tentano di interrompere con le buone e, soprattutto, con le cattive. Una vita di inferno per Francesca e Immacolata, la prima trentanovenne di Crotone, la seconda, 23 anni, della provincia di Napoli. Cercano di sottrarsi alle grinfie del papà della ragazza più giovane che, in maniera ripetuta, lancia i suoi avvertimenti crudeli soprattutto quando è in preda all’alcol, spalleggiato dalla moglie. Francesca e Immacolata cercano di diventare invisibili, si spostano a Salerno presso alcuni zii della giovane napoletana. Trovano un lavoro come commesse in un negozio della città (avrebbero dovuto iniziare l’8 agosto) e contano di fittare presto una casa in cui andare a vivere per dare una prospettiva a quella relazione che ormai dura da un anno. Ma è impossibile uscire dal cono d’ombra dei controlli dei genitori di Immacolata, i quali con la scusa delle vacanze si spostano anche loro a Salerno. E qui la sera del 6 agosto si scatena la follia del padre della ragazza napoletana.

Dopo aver alzato il gomito per un bel po’, l’uomo mette in scena una recita agghiacciante. Prima lancia alle due innamorate un ultimatum: "Ah, dite che non vi fa paura nulla, davvero volete morire insieme? Allora vi accontento". Le ragazze non danno peso a quelle parole, pensano che siano dettate dal vino e non costituiscano una vera minaccia. Ma l’uomo fa salire ancora di più la temperatura, lanciando un altro proclama: "È arrivato il momento, voglio farmi trenta anni di carcere". Appena vede Francesca abbracciare Immacolata, afferra un coltello da cucina e grida: "Basta questo vostro amore è insano".

E colpisce la figlia e la fidanzata con la lama. Le due giovani sono terrorizzate, cercano di sottrarsi alla furia omicida dell’uomo scappando dalla cucina, ma vengono bloccate dalla moglie e madre di Immacolata. Una scena horror, in cui si mescolano urla, pianti e incredulità. Poi le due malcapitate riescono a dileguarsi nella notte, inseguite a lungo dall’uomo ancora armato di coltello. A questo punto chiamano il 112 a cui raccontano quello che è successo. I carabinieri le accompagnano al domicilio di Salerno, l’uomo nega ogni cosa, spalleggiato dalla moglie. "Non è vero nulla, tutto inventato, è uno schifo accusarci".

Ma i militari non si fidano del racconto dei due, chiedono alle ragazze di preparare le valigie e le accompagnano a Crotone al domicilio di Francesca. Nel capoluogo calabrese si presentano al pronto soccorso per farsi medicare le ferite e le escoriazioni, per fortuna non gravi. "Di colpo ha preso un coltello con cui voleva colpire Francesca perché la riteneva responsabile, diceva che essendo più grande mi aveva sedotto", riferisce ai carabinieri Immacolata.

La vicenda omofoba è stata diffusa sui social dal consigliere regionale campano di Europa Verde Francesco Borrelli che parla di "storia folle e agghiacciante", ottenendo un’eco fortissima.