Sabato 20 Aprile 2024

Afghanistan regalo al veleno per Biden

Cesare

De Carlo

Di regali avvelenati è piena la storia americana. Da Obama a Trump, da Bush a Obama, da Clinton a Bush junior, da Bush senior a Clinton. E da Kennedy a Johnson. Guerre aperte, irrisolte, abbandonate. E dunque Trump non fa eccezione lasciando a Biden un Afghanistan esposto al ritorno dei talebani. Venti anni di sangue per nulla? Presumibilmente sì. Questa è stata la guerra più lunga. Più lunga del Vietnam. Con una differenza: il Vietnam fu una guerra americana. Quella in Afghanistan è stata una guerra Nato. Dunque con la partecipazione degli italiani e degli altri alleati. Giusto. Era la risposta congiunta all’attacco dell’11 settembre 2001. In Afghanistan Osama Bin Laden aveva le basi e i talebani ne erano complici. Ebbene il terrorismo islamico è tuttora una realtà. L’Isis, cacciato dalla Siria, ha trovato rifugio nelle aree talebane. Ma Trump vuole mantenere la promessa. Voleva un ritiro totale entro l’anno. Poi ha ripiegato su un ritiro parziale. Lascerà un contingente simbolico. Ma non saranno i 2500 soldati e tanto meno l’accordo di pace negoziato in Qatar a salvarci da altre minacce. Anche nel 1973 era stato firmato un accordo di pace. A Parigi sul Vietnam. Meno di due anni dopo gli ultimi elicotteri si alzavano dal tetto dell’ambasciata americana a Saigon. Non appena gli americani se ne andarono i comunisti del nord invasero il sud. Ebbene, i talebani faranno la stessa cosa. Riporteranno a Kabul il Medioevo e la guerra santa contro gli infedeli, vale a dire contro di noi. E la stessa cosa fece l’Isis quando Obama se ne andò dall’Iraq. E la stessa cosa fece Clinton quando non distrusse le basi di Al Qaeda in Afghanistan. E i due Bush. Il giovane con la sua inutile guerra in Iraq. Il vecchio quando si fermò a 50 miglia da Bagdad. Historia magistra vitae, come sentenziava Cicerone? Non per i presidenti americani. Con una eccezione: Ronald Reagan. Vinse la guerra fredda senza sparare un colpo.