Mercoledì 17 Aprile 2024

Affitti, tasse e indennizzi: 40 miliardi di aiuti

Il decreto Sostegni in Consiglio dei ministri. Riconfermata l’erogazione dei contributi a fondo perduto, con copertura di due mesi

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di Claudia Marin

Sarà un doppio scostamento di bilancio quello che il governo chiederà oggi al Parlamento: 40-43 miliardi per il 2021 per finanziare il nuovo Decreto Sostegni e circa 35-40 miliardi su base pluriennale (5-6 miliardi l’anno) per reperire risorse aggiuntive da destinare alle opere pubbliche che non saranno ricomprese nel Recovery Plan. Una doppia manovra in deficit che guarda al presente dell’emergenza Coronavirus (con indennizzi raddoppiati per imprese e Partite Iva, perché basati su due mesi sul ristoro anche dei costi fissi), ma anche al futuro degli investimenti infrastrutturali. Ma nella giornata di ieri è esplosa una polemica proprio sul possibile aumento della flat tax per lavoratori autonomi e professionisti con redditi fino a 65 mila euro dal 15 al 23 per cento: l’ipotesi è contenuta in una relazione al Parlamento del Direttore generale delle politiche fiscali del Ministero dell’Economia, Fabrizia Lapecorella, e come tale non ha avalli politici. Ma tanto è bastato per far scattare la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini, ma anche dei grillini e di Italia Viva (con Luigi Marattin): "È un’ipotesi impossibile, mai considerata". E, per il govenro, è toccato al sottosegretario leghista Caludio Durigon bocciare la soluzione: "Non esiste".

Ma torniamo al pacchetto di aiuti in arrivo. Il provvedimento sarà finanziato con 40 miliardi di deficit aggiuntivo, ma sarà definito nei dettagli nelle prossime giornate, insieme con la messa a punto finale del Recovery Plan: a questo è dedicato il giro di incontri e consultazioni che il premierDraghi terrà a Palazzo Chigi con i leader della maggioranza e dell’opposizione.

Il nuovo pacchetto Sostegni sarà fondato innanzitutto sul meccanismo di erogazione dei contributi a fondo perduto sperimentato nel primo provvedimento. Ma le somme erogate riguarderanno due mesi. A cambiare, dopo l’abbandono dei codici Ateco, potrebbero essere anche i parametri di riferimento per calcolare l’indennizzo. Il Ministro Giorgetti ha ipotizzato di tenere insieme cali di fatturato e risultato di esercizio derivante dal bilancio (che si ha solo a giugno però): da qui un sistema di acconto e saldo. Giorgetti, come Patuanelli spinge perché siano prorogati gli strumenti a sostegno della liquidità a partire dal Fondo di garanzia delle Pmi che "ha permesso di erogare quasi 150 miliardi alle imprese con la garanzia dello Stato". Altro nodo, quello della durata dei prestiti garantiti, che si vorrebbe portare da 6 a 15 anni, oltre al prolungamento fino alla fine dell’anno anche delle moratorie sui prestiti.

Ma le imprese e le partite Iva saranno indennizzate anche per i costi fissi sostenuti, come bollette e affitti. In particolare dovrebbe essere rifinanziato il credito d’imposta per le locazioni e si valuta anche il taglio dell’Imu sui beni strumentali e un ulteriore rinvio delle esenzioni Tosap e Cosap per altri sei mesi. Negli emendamenti al primo decreto, invece, si dovrebbe prorogare fino alla fine dell’anno l’esonero dalla tassa sul suolo pubblico per bar e ristoranti che hanno tavolini all’aperto con lo stop anche alla seconda rata Imu per gli alberghi e l’estensione dell’esonero anche alle attività della ristorazione. A completare il quadro, un miliardo per gli sgravi alle imprese che assumono a termine di uno o due anni.