Giovedì 25 Aprile 2024

Affitti, la ricetta del governo "Palazzi vuoti agli studenti" Sbloccati 660 milioni per gli alloggi universitari

La ministra Bernini: censire gli immobili inutilizzati. Obiettivo: realizzare 60mila posti letto. Continua la protesta delle tende. Sala, sindaco di Milano: summit col ministero e le regioni.

Roma, 12 maggio 2023 – I leader politici si contendono gli studenti fuorisede accampati nelle tende delle principali piazze delle città universitarie della penisola per protestare contro il caro-affitto: da Giuseppe Conte a Elly Schlein, la presenza dei big attorno alle "canadesi" della mobilitazione si sta moltiplicando. Sindaci e rettori, invece, hanno avviato, da Milano a Firenze, da Bologna a Roma, tavoli ad hoc per individuare soluzioni per l’ampliamento del numero degli alloggi pubblici a disposizione.

Ma su questo versante la novità più rilevante di ieri arriva dal governo. Da un lato, la ministra Annamaria Bernini annuncia che "abbiamo chiesto di mettere a disposizione immobili dismessi, inutilizzati, per gli studenti e proprio oggi è uscita una manifestazione d’interesse del Ministero per fare un censimento di questi immobili, che non vengono utilizzati, che noi vogliamo mettere subito a giro e metterci dentro gli studenti". Dall’altro, Palazzo Chigi con un emendamento al decreto Pnrr ha sbloccato 660 milioni di euro per far aumentare di 60 mila il numero dei posti disponibili nelle residenze universitarie entro il 2026: e così si arriverebbe a 100 mila dagli attuali 40 mila.

Archiviata la querelle tra il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e la collega dell’Università, Anna Maria Bernini, è direttamente Giorgia Meloni, con il ministro Raffaele Fitto, a scendere in campo. Da un lato con la Commissione europea, dall’altro con regioni e comuni, la parola d’ordine dell’esecutivo è intervenire a suon di milioni di euro da destinare all’edilizia universitaria. Ma anche, come specificato dalla ministra Bernini, con la mobilitazione degli immobili non utilizzati.

L’obiettivo è quello di porre rimedio a un problema che esiste da sempre in Italia ma che, tra crisi post-Covid e inflazione, ha raggiunto picchi insostenibili per le famiglie dei fuorisede. Gli universitari oggi hanno occupato 8 piazze italiane, Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Roma. Ma nei prossimi giorni le manifestazioni faranno tappa in altre città. L’Unione degli Universitari, movimento che coordina le proteste, ha scritto alla ministra Bernini per chiedere un tavolo di lavoro per "coinvolgere e consultare le nuove generazioni" anche sulle ipotesi di spesa del Pnrr.

Ed è proprio da lì, infatti, che arriveranno i 660 milioni per raddoppiare i posti-alloggi messi a disposizione degli enti regionali per il diritto allo studio universitario che oggi superano di qualche decina le 40 mila unità. Mobilitato anche il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che annuncia l’intenzione di voler convocare ministri, studenti, enti locali e Regioni per "risolvere un tema che è stato trascurato fino ad oggi".

Così come i vescovi italiani che, per bocca del vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino, parlano di "protesta, mite, civile, che dice agli adulti e specialmente a coloro che hanno responsabilità politiche: vi rendete conto che non ce la facciamo?". Ma altrettanto mobilitati sono i sindaci. A Firenze il sindaco Dario Nardella ha convocato un primo tavolo con gli studenti a Palazzo Vecchio. A Venezia, invece, l’assessora regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, ha lanciato l’idea di "colpire duro chi fa Airbnb selvaggio", un sistema - ha detto - che "non genera economia né tassazione, toglie solo dal mercato posti letto e posti di vita". Matteo Lepore, sindaco di Bologna, a sua volta, incalza: "Stiamo andando avanti anche sul fronte caserme con il Demanio e il ministero della Difesa. Nel nostro Pnrr ci sono risorse per acquisire le aree ferroviarie dismesse e stiamo chiudendo gli accordi con Fs". Giuseppe Sala, impegnato fino a sera tardi al tavolo con i rettori milanesi, spiega: "Ho chiesto alla Bernini di convocare i sindaci delle principali città, ne ho parlato anche questa mattina con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, i rettori e i ragazzi perché noi oggi iniziamo con questo primo tavolo in Comune per portare un po’ delle nostre soluzioni. Ho sentito la ministra Bernini molto, molto collaborativa".