Adesso l’Europa teme l’atomica. "Prepariamoci, Mosca può attaccare"

Sale la tensione tra Bruxelles e Cremlino. Il Parlamento Ue chiede alla Commissione un piano di reazione

I vigili del fuoco tra le macerie di Zaporizhzhia dopo l’attacco missilistico russo

I vigili del fuoco tra le macerie di Zaporizhzhia dopo l’attacco missilistico russo

L’Europa deve prepararsi a un attacco nucleare russo. È questo il senso della relazione approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo. Un atto in cui si chiede alla Commissione di studiare una risposta in caso di emergenza atomica. L’iniziativa, non a caso, arriva mentre sale la tensione tra Bruxelles e Mosca. "Se addestrasse militarmente gli ucraini, l’Ue diventerebbe di fatto parte del conflitto", minaccia il Cremlmino, che mette nel mirino la possibile iniziativa di formazione europea delle truppe ucraine, anticipata dall’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. "Al prossimo Consiglio Affari Esteri del 17 ottobre spero che potremo lanciare formalmente la nostra missione di addestramento", aveva scritto sul suo blog. Per il ministero degli Esteri russo, poi, le "nuove forniture di missili Himars a Kiev evidenziano l’odio di Washington per Mosca". L’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, prova a gettare benzina sul fuoco. "Non abbiamo intenzione di partecipare a questa escalation – ha detto nella puntata di ’Porta a Porta’ andata in onda ieri sera –, da parte russa non c’è alcuna minaccia. Abbiamo vari tipi di armamenti, tutto il resto sono speculazioni dell’Occidente".

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Sul terreno non si fermano i massacri di civili. Nel mirino dei raid, hanno denunciato le autorità ucraine, è finita nuovamente la regione di Zaporizhzhia, appena annessa ma solo parzialmente controllata dalla Russia. Almeno sette gli attacchi missilistici contro edifici residenziali, che hanno provocato esplosioni e diversi incendi, con tre vittime e diversi feriti accertati, tra cui un bambino, e "decine di persone" che potrebbero trovarsi sotto le macerie. Nella stessa regione, la tensione resta alta anche intorno alla centrale nucleare più grande d’Europa, che Putin ha inserito con un decreto tra gli asset della Federazione russa. Una mossa subito bollata come priva di valore da Kiev e respinta anche dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

Nel frattempo, continua l’avanzata della controffensiva nel Nord-Est e anche a Sud. Nella regione di Kherson, l’esercito di Kiev ha rivendicato la riconquista in meno di una settimana di 400 chilometri quadrati e 29 insediamenti, anche se, ha precisato, "il nemico sta cercando di contrattaccare". Le forze di Mosca appaiono sempre più in difficoltà e crescono anche le critiche interne. Dopo le dure critiche del leader ceceno Ramzan Kadyrov agli alti comandi, il numero due dell’amministrazione filorussa regionale, Kirill Stremousov, si è spinto ad attaccare il ministro della Difesa Serghei Shoigu. "Molte persone – ha affermato – dicono che, come ufficiale, potrebbe semplicemente spararsi per essere colui che ha lasciato che le cose arrivassero a questo punto".