Mercoledì 17 Aprile 2024

Addio scavi archeologici "Guadagnavo 7 euro l’ora Meglio le foto sui social"

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di Maddalena De Franchis

Marina Della Pasqua, 45enne riminese, comincia a lavorare nei musei ancor prima di conseguire la laurea in Beni culturali con indirizzo archeologico. L’inizio è dei più promettenti, poi qualcosa va storto. "Siamo nel 1999: il settore è in pieno fermento, le prospettive di carriera interessanti. Ma intorno al 2010 quella crescita che pareva irrefrenabile subisce una battuta d’arresto". Incarichi mal pagati, contratti precari e lo svilimento di un titolo di studio giudicato eccessivo per le mansioni assegnate.

Cos’è cambiato?

"È cresciuto a dismisura il sistema delle esternalizzazioni, per cui la gestione dei servizi nei musei e nelle istituzioni culturali è affidata a società concessionarie, tramite gara d’appalto. Spuntare il prezzo più basso per aggiudicarsi la gara è diventato la priorità".

E lei?

"E io, che a trent’anni scrivevo articoli scientifici e ricoprivo mansioni adeguate ai miei studi, a quarant’anni mi sono ritrovata con un contratto con una cooperativa, ancorato a un progetto di uno o due anni. Con una paga oraria che oscillava tra i 7 e gli 8 euro".

Una vita appesa a un filo.

"Mi è capitato anche di restare a casa per due anni, disoccupata, perché la ditta che mi aveva assunta aveva perso l’appalto. È stato in quel periodo, nel 2011, che ho provato a giocarmi una seconda chance, aprendo ‘La tarte maison’, un blog di cucina".

Cosa l’ha spinta, nel 2019, a dire basta?

"Più dello stipendio basso, l’insoddisfazione. Ero diventata una brutta persona, rosa da rabbia e frustrazione".

Oggi di cosa si occupa?

"Sono fotografa specializzata in cibo e creo contenuti social per alcuni locali e aziende. Aprire una partita Iva e lavorare in autonomia non è solo rose e fiori: le preoccupazioni ci sono, ma le affronto con entusiasmo".