BRUNO
Cronaca

Addio al sogno di due popoli in due Stati

Vespa

La tragica logica della guerra non guarda ai morti, ma al risultato. Trentino, Alto Adige, Friuli e Venezia Giulia (insieme con Istria e Dalmazia che perdemmo nel ’45) ci son costati 650mila morti nella prima guerra mondiale.

Per Israele la distruzione di Hamas non ha prezzo. La logica del contenimento, dell’attenzione agli ostaggi, della reazione misurata può avere senso per noi, non per lo Stato ebraico. Perché noi siamo al sicuro (e per esserlo davvero mandiamo le armi in Ucraina). Israele ha davanti a sé nazioni (Iran) e movimenti (Hamas, Hezbollah e altri) che vogliono distruggerlo. Hamas gli ha dato un’occasione formidabile smentendo la leggendaria capacità spionistica israeliana e dimostrando una ferocia pari a quella dei nazisti nel criminale cinismo stragista del’Olocausto: i bambini decapitati fanno pensare ad Erode e alla strage degli innocenti.

Nessuno è in grado di fermare Israele nella sua vendetta e nella decisione di distruggere fisicamente il suo nemico storico. Il sogno sarebbe di veder salvati gran parte degli ostaggi nelle azioni programmate con l’aiuto dei corpi speciali americani e britannici. Azioni chirurgiche, come usa dire. Ma è molto difficile non coinvolgere gran parte della popolazione civile che Hamas considera il proprio scudo umano. L’ultimatum di 24 ore a un milione di palestinesi di raggiungere un altro milione nel Sud della Striscia è l’esempio più esplicito di quanto la situazione sia incontrollabile. Per cui ancora una volta l’incolpevole popolo palestinese fatto per metà di bambini paga oggi i missili israeliani e pagherà domani i danni (anche umani) dell’avanzata di centinaia di carri armati verso l’interno di Gaza. Il nostro antico sogno di vedere vivere pacificamente due popoli in due stati diversi sembra frantumarsi, proprio mentre si stava trattando il riconoscimento di Israele dall’Arabia Saudita, paese simbolo dell’unità religiosa dell’Islam. Il domani, a questo punto, è oscuro.