Mercoledì 24 Aprile 2024

Aborto, cortei in America E Biden finisce sotto accusa

La Corte Suprema è pronta ad abolire la legge, manifestazioni in 450 città. Il presidente: sono per la libertà di scelta. Ma per molti Dem è troppo soft

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di Giampaolo Pioli

Hanno occupato pacificamente piazze e parchi di oltre 450 città americane, in tutti i cinquanta stati. Centinaia di migliaia di persone hanno marciato ieri per fermare l’annunciata decisione della Corte Suprema intenzionata a cancellare il diritto di aborto.

Non sono solo donne e giovani , a manifestare ma persone di tutte le età,spesso insieme ai mariti, ai compagni e ai figli. Alzano tutte gli stessi cartelli con scritto “Bans Off Our Body” state lontani dal nostro corpo “mantenete la libertà di aborto”. C’è una gran parte dell’America mobilitata a sostegno dei diritti e per garantire la libera scelta della donna protetta dalla storica sentenza del 1973. Ma l’attuale Corte Suprema ha in animo di ribaltare tutto.

Una clamorosa fuga di notizie – su cui è stata subito aperta un’inchiesta – ha rivelato che il giudice italo-americano Samuel Alito aveva già predisposto in forma scritta un dispositivo concepito per capovolgere le indicazioni della “Roe V. Wade”, la sentenza considerata un caposaldo delle libertà civili americane. La Corte Suprema Usa è dominata oggi da una maggioranza di giudici conservatori 6-3 e se non avrà un ripensamento, si appresta a far passare il provvedimento anti-aborto. I sospetti sulla “gola profonda” sembravano puntare in un primo tempo sull’ala progressista della corte, invece si starebbero spostando adesso su un alto assistente di un giudice conservatore convinto che l’anticipazione alla stampa del documento top-secret, ne avrebbe preservato l’integrità senza diluire l’efficacia anti-abortista voluta da Alito. Il documento non è ancora in forma definitiva ma si sta trasformado in una vera battaglia politica in vista delle elezioni di medio termine a novembre dove i repubblicani sperano di vincere.

I sondaggi parlano chiaro: oltre il 62 per cento degli americani non vuole che “Roe v Wade” venga toccata perché garantisce alle donne la libertà di scelta. C’è chi la paragona la mobilitazione a quella per il Vietnam, perché l’abolizione della legge viene vista come una minaccia per le libertà individuali che quasi 50 anni fa erano state faticosamente introdotte e che potrebbe interessare presto anche la legittimità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Il presidente Biden, che non è a favore dell’aborto, ma della tutela della libera scelta della donna, ha lanciato l’allarme e un invito alla mobilitazione chiedendo ai cittadini di esprimere la loro contrarietà alla cancellazione della “Roe V. Wade“ col voto di novembre. Il suo intervento è sembrato però troppo tiepido agli attivisti democratici. La decisione della Corte finirà per avere un connotato profondamente politico e per i magistrati conservatori che vogliono il ribaltone potrebbe avere un effetto boomerang. "La fuga di notizie ha inflitto un duro colpo alla Corte Suprema – dice il giudice ultra conservatore Clarence Thomas –. La fiducia è andata per sempre. E quando si perde la fiducia, soprattutto in un’istituzione come quella di cui faccio parte, allora l’istituzione stessa cambia profondamente". È proprio quello che pensano i manifestanti nelle piazze americane.