Abbiategrasso, il ministro va subito a trovare la prof. Valditara: "Nelle scuole serve lo psicologo"

I dati che preoccupano: le aggressioni ai professori sono ormai un bollettino di guerra. "Numeri allarmanti di percosse e minacce. E dopo il Covid situazione peggiorata"

Una visita decisa all’istante, appena conosciuta la notizia dell’aggressione da parte di uno studente alla professoressa Elisabetta Condò nell’Istituto Emilio Alessandrini ad Abbiategrasso. Agenda cambiata e corsa all’ospedale di Legnano per stare fisicamente a fianco della docente: "Ho voluto esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e dell’intero governo alla professoressa aggredita – racconta a caldo il ministro Giuseppe Valditara –. Una professoressa che ha fatto in modo esemplare il suo dovere nei confronti di un ragazzo che aveva già dimostrato qualche problematicità in passato".

Il ministro Valditara all'ospedale di Abbiategrasso (Ansa)
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Siamo di fronte a un caso allarmante.

"Sicuramente. E infatti ho voluto subito vedere la professoressa aggredita anche per lanciare il segnale che lo Stato, il ministro dell’Istruzione e il governo più in generale sono vicini a tutti gli insegnanti e a tutto il personale della scuola, a maggior ragione quando questi nell’adempimento delle loro funzioni vengono aggrediti".

Un caso inquietante che fa porre domande preoccupate su come sia cambiata la scuola in questi ultimi anni.

"Io non riesco a immaginare come un insegnante possa essere aggredito in una classe. Questo testimonia un problema sociale rilevante. Ed è in parte anche conseguenza di quello che è successo negli anni passati con il Covid. La didattica a distanza ha rotto quelle relazioni umane. La scuola è una grande comunità educante, il rapporto di personalizzazione è decisivo".

Quale lezione possiamo e dobbiamo trarre da questo episodio?

"Voglio esprimere la nostra vicinanza a tutti gli insegnanti italiani e anche cogliere l’occasione perché si rifletta attentamente sull’introduzione dello psicologo a scuola, soprattutto in un momento particolarmente difficile: anche a seguito dell’emergenza Covid, il disagio psicologico dei ragazzi nelle scuole è aumentato in modo significativo".

Non si tratta, dunque, di una vicenda isolata e legata a situazioni particolari: si sta manifestando una sindrome "americana"?

"Le aggressioni ai professori sono ormai un bollettino di guerra. Abbiamo dati allarmanti di percosse e minacce ai docenti. A questo scopo, per conoscere e monitorare la situazione abbiamo costruito una banca dati per comprendere i numeri del fenomeno. Abbiamo chiesto anche l’intervento dell’Avvocatura generale dello Stato per assicurare la rappresentanza e la difesa del personale della scuola. Per i casi gravi di aggressione lo Stato si costituirà parte civile. Non lasceremo soli i docenti e il personale della scuola".

I segnali dell’aumento della violenza a scuola, dunque, si sono moltiplicati nel dopo-pandemia.

"Dopo l’esperienza del Covid gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando, proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo. Aggiungo peraltro che il caso di Abbiategrasso non sembra rientrare in un fenomeno tipico di bullismo. Mentre devo dire - e lo ripeto - che io ricevo settimanalmente dei report abbastanza inquietanti su questo fenomeno di docenti che vengono aggrediti. Abbiamo già interessato l’avvocatura dello Stato in diversi casi, per mettere a disposizione la difesa legale. Valutiamo anche l’episodio di oggi. Ma certamente - come ho detto - negli episodi gravi lo Stato dovrà chiedere direttamente anche il risarcimento del danno di immagine affiancandosi all’azione del docente, quindi costituendosi come parte civile nel processo".