A24 e A25, il Ministero a Sdp: "Limitare il traffico su 87 viadotti"

Le ispezioni del Mit riscontrano un "decadimento manutentivo" tale da non poter garantire un "adeguato standard di sicurezza". Possibile la chiusura di 54 gallerie a maggio 2019. La società: i fondi sono bloccati, Toninelli non ci riceve

A24, viadotti sorvegliati speciali (Ansa)

A24, viadotti sorvegliati speciali (Ansa)

Roma, 18 ottobre 2018 - Dopo l'allarme lanciato da Toninelli e il rimpallo di responsabilità tra il ministro e Strada dei Parchi, ora il Ministero delle Infrastrutture raccomanda alla concessionaria delle autostrade A24 e A25 di limitare il traffico visto che le autostrade tra Lazio e Abruzzo presentano "standard di sicurezza inadeguati".

Il ministro Danilo Toninelli nel question time al Senato, parla di "decadimento manutentivo riscontrato, associato all'incremento dei carichi di esercizio rispetto all'epoca di costruzione". Una situazione tale, dice, "da non poter dimostrare il raggiungimento di adeguati standard di sicurezza con il regolare transito di circolazione".  

E in serata twitta:  "Strada dei Parchi limita traffico mezzi pesanti sugli 87 viadotti delle Autostrade A24-A25 per i quali le ispezioni straordinarie del Mit avevano fornito dati che mi avevano preoccupato. Abbiamo spinto il gestore a privilegiare la sicurezza. Lo Stato torna a fare lo Stato".

LA RELAZIONE MIGLIORINO -  Il Mit chiede di estendere a "tutti i viadotti ispezionati" (87, di cui due con frane, su 339) le limitazioni già in atto su otto viadotti - della Noce, Cannuccette, Santo Stefano, Pietrasecca, Pié di Pago III, Fiume Salto, Valle Orsara, Fornaca - in quanto il transito dei veicoli pesanti "come dimostrato nelle verifiche di sicurezza, induce sollecitazioni critiche specialmente agli impalcati e alle solette". In sostanza divieto di sosta dei mezzi pesanti nelle aree di emergenza e obbligo di 100 metri tra un mezzo pesante e l'altro.

Migliorino aggiunge anche che è probabile che "al primo maggio 2019 le autostrade A24 e A25 non saranno in regola con il richiamato obbligo normativo" per la messa in sicurezza di 54 gallerie. "Dovranno essere individuati appropriati disposti legislativi che consentano di mantenere in esercizio l'infrastuttura autostradale": in caso contrario potrebbe essere necessario la chiusura al traffico. 

NEL DETTAGLIO - In particolare il Mit richiede alla società:

- che effettui prove di carico su scala reale (almeno su un viadotto di quelli ispezionati) al fine di accertare lo stato tensionale indotto nelle strutture esistenti dai carichi di esercizio,

- monitori le deformazioni degli impalcati sotto l'azione di carichi di esercizio definendo le soglie di allerta che precludono allo Stato Limite di Esercizio dell' infrastruttura.

- condivida con gli Enti Territoriali competenti (Prefetture, Polizia Stradale, Protezione Civile, Anas, Comuni, ecc.) uno specifico 'Piano di Gestione Emergenze' da attivare nel caso di superamento delle soglie di allerta definite al punto precedente. 

- installare di accelerometri in aree su cui insistono alcuni viadotti significativi e un'adeguata strumentazione tale da poter misurare gli spostamenti, le deformazioni e lo stato tensionale indotto dal sisma, in detti viadotti significativi, back-analysis che consenta di codificare la risposta sismica dell'opera.

Quest'ultimo punto riguarda la sicurezza in caso di terremoto. "A tal proposito si ribadisce l'ormai improcrastinabile urgenza di eseguire specifici interventi di adeguamento", e si richiede una messa a punto del 'sistema di allerta sismica' con mappatura delle infrastrutture per individurare le zone più a rischio e regolare il traffico di conseguenza. 

SPD: IL MIT SBLOCCHI SUBITO I FONDI - Ieri Strada dei Parchi ha inviato una diffida al Ministero, in cui si invita a procedere allo sblocco dei 192 milioni stanziati con il decreto Genova per la messa in sicurezza del tratto autostradale "entro e non oltre 5 giorni, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi". Cesare Ramadori, ad della società, oggi motiva così l'atto: "Non c'è stata la consegna dei progetti per la messa in sicurezza. Non riesco a parlare con il ministero, che non ci riceve. Nonostante la mia richiesta di poter incontrare il ministro Toninelli, infatti, inviata il 4 ottobre, ad oggi ancora non ho ricevuto risposta".