Roma, 18 febbraio 2021 - L’obiettivo prioritario è riportare al più presto i ragazzi in classe. Il premier, Mario Draghi, non ha usato mezze parole. E il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si è già messo al lavoro per elaborare un vero e proprio piano d’azione da far partire nelle prossime settimane. A patto, ovviamente, che le varianti del virus non prendano il sopravvento e che non si sia costretti ad un nuovo lockdown. Il progetto, a quanto risulta, sarebbe articolato su due direttrici. La prima è geografica. Si vuole, cioè, puntare l’attenzione sulle regioni o le aree del Paese dove per motivi diversi (anche di tipo infrastrutturale) non è stato possibile realizzare una efficace didattica a distanza. Circa uno studente su tre, in effetti, delle scuole secondarie di secondo grado, ha avuto la possibilità di continuare a svolgere le rispettive attività didattiche restando a casa. Un numero intollerabile che, tra l’altro, è concentrato nel Mezzogiorno e nelle aree più deboli o più isolate del Paese. In questo caso, insomma, si potrebbe intervenire prevedendo un allungamento delle lezioni per tutto il mese di giugno per recuperare almeno in parte le lezioni che si sono perse durante l’anno. Ma non basta. Nei progetti dell’esecutivo potrebbe anche tornare l’idea di un prolungamento dell’orario scolastico, con un maggior ricorso ai doppi turni. L’ingresso dopo le 10 del mattino, del resto, non è una novità. Così come, ad esempio, la possibilità di utilizzare anche il sabato per fare lezione. Due argomenti sui quali, ovviamente, occorrerà confrontarsi con i sindacati e le organizzazioni di categoria. Anche se ieri è già arrivato un primo segnale di disponibilità da parte dei presidi. "Non posso che condividere quanto detto dal presidente Draghi sulla scuola. Dalla necessità di tornare quanto prima a scuola in presenza e in sicurezza, al recupero delle ...
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