Martedì 16 Aprile 2024

"A scuola non potevo dire 'orso ammazzato'. Politicamente corretto, scemenza da adulti"

L’educatore Franco Nembrini: "Le mamme mi obbligarono a spiegare che l’animale era morto per il freddo. Ormai l’ideologia assedia la realtà"

Un orso siberiano

Un orso siberiano

"Tutto oggi è diventato politicamente scorretto: finirà che non riusciremo più neppure a parlare senza chiedere scusa a qualcuno. Il mio racconto dell’orso siberiano è di sette anni fa, ma è stato premonitore". Franco Nembrini, classe 1955, bergamasco di Trescore Balneario, è insegnante, saggista, pedagogista formato alla Cattolica di Milano. Un uomo controcorrente. Non è schierato, non ha tessere di partito: dice quello che pensa e che vede. E di fronte il panorama è sconcertante. È vietato alla scrittrice bianca tradurre la poetessa nera perché non può comprendere lo spirito black. È vietato a Scarlett Johannson interpretare un personaggio transessuale perché lei è cisgender etero. È vietato mettere in scena l’Aida perché è colonialista e sessista. È vietato proiettare Dumbo e Gli Aristogatti perché fanno discriminazione etnica. È vietato chiamare direttore d’orchestra una donna perché rinnega lo specifico femminile, anche se sale sul podio con tacco 12 e abito rosso fiamma. La sensazione dilagante è che il rispetto sia diventato eccesso o addirittura patologia.

Nembrini, che cosa c’entra il suo orso?

"Avevo gemellato la mia scuola con un liceo russo. Ci hanno regalato un orso siberiano imbalsamato, alto quasi tre metri, e volevo mostrarlo ai bambini delle elementari. Dieci classi in totale, erano eccitatissimi. Un attimo prima una prof mi ha avvertito: se dici che l’animale è stato ammazzato, un gruppo di mamme ti denuncia a Wwf e ambientalisti. Non vogliono che i figli patiscano uno choc".

E lei?

"Ho pensato: sono matte? Comunque ho spiegato alla scolaresca che in Siberia fa tanto freddo e l’orso era morto di polmonite".

Reazione dei bambini?

"Il giorno dopo abbiamo chiesto la loro impressione. Risposta in coro: l’ha ammazzato un cacciatore, altro che polmonite. Il cervello dei bambini funziona".

Quello degli adulti un po’ meno?

"Se la cultura rinnega se stessa, le radici, le tradizioni, allora non è più cultura. Tutto e il contrario di tutto diventa sciaguratamente possibile".

Ma non è sempre stato così?

"C’è un precedente storico. Un’intera civiltà è stata spazzata via dai barbari nel 410, eppure Roma era caduta moralmente già secoli prima, quando l’imperatore aveva nominato senatore il suo cavallo. Dante è maestro nel mettere in luce i meccanismi dell’interesse personale e il modo di legittimarlo".

Dante?

"Ha sbattuto all’Inferno la regina degli assiri Semiramide: a vizio di lussuria fu sì rotta che libito fè licito in sua legge. Ovvero: rendo legale il mio peccato e la mia convenienza. Anziché nasconderli".

Qual è il peccato peggiore oggi?

"L’ideologia. Il principio di realtà è sotto assedio, perfino le cose più evidenti come un orso imbalsamato vengono messe in discussione. Chesterton aveva denunciato la grande marcia della distruzione intellettuale che tutto nega. Lobby grandi o piccole, spesso danarose, impongono un’idea strumentale nel nome di una presunta minoranza".

La realtà dove va a finire?

"Fa una brutta fine se non ha più la precedenza sul pensiero. A prevalere è il caos assoluto. Dostroevskij scrive ne I fratelli Karamazov: se Dio non esiste ogni cosa è permessa. La fede è una scelta individuale, ma c’è una realtà oggettiva che non va tradita. Cito ancora Chesterton: dovremo difendere con le spade il fatto che le foglie sono verdi d’estate".

I comici ci provano: Fiorello e Zalone antidoto al politicamente corretto?

"Una risata vi seppellirà è la lezione del ‘68 che vale sempre".

Si riscrive il passato abbattendo la statua di Colombo?

"Quando il nuovo passa per la distruzione del vecchio, senza contestualizzarlo, si fa poca strada. Del resto abbiamo espulso il latino dalla scuola".

La scuola è una emergenza?

"Può farcela se pone come base educativa l’introduzione alla realtà. La mente dei ragazzi è aperta, ma assimila l’esempio di genitori spesso non all’altezza".

E l’orso siberiano?

"Mai venderne la pelle prima di averlo fatto morire di polmonite".