di Elena Comelli Rublo in caduta libera, lunghe code di russi ai bancomat, Borsa di Mosca chiusa (anche oggi), vendite a raffica sui titoli russi da parte dei risparmiatori, tasso d’interesse raddoppiato al 20% dalla banca centrale russa. Dopo l’allerta nucleare ordinata da Vladimir Putin e le nuove sanzioni, ieri si è scatenato ieri il terremoto sui mercati. Volano i prezzi delle materie prime e le Borse sono tornate in rosso, dopo la ripresa della fine della settimana scorsa (Milano -1,3%). COSA SUCCEDE A MOSCA Nonostante la Russia abbia tenuto chiusa la Borsa per evitare tracolli, l’attacco all’Ucraina ha colpito e affondato le azioni di alcuni grandi gruppi russi quotati a Londra: Sberbank (-74%), Gazprom (-51%), Lukoil (-62%), Rosneft (–42%). In tutta la Russia, i cittadini corrono ai bancomat per ritirare valute estere, nel timore di un crollo del rublo, che ha già perso il 30% toccando il suo minimo storico (120 rubli per un dollaro). CACCIA A EURO E DOLLARI Le banche europee a Mosca hanno registrato afflussi di valute forti, perché i risparmiatori russi hanno portato i loro patrimoni presso istituti che non saranno messi sotto sanzioni. Questo gioco, però, ha vita breve: è già quasi impossibile ottenere valuta estera da una banca russa e ormai si ottengono con difficoltà gli stessi rubli. La misura più dirompente decisa da Usa e Ue sta facendo effetto: la banca centrale russa non può più usare le sue riserve in dollari e in euro per salvare le banche commerciali, che da ieri non riescono più a rifinanziare i loro debiti in valuta forte con scadenze imminenti e dunque rischiano il fallimento. RISCHIO DEFAULT Non solo: il rischio che si profila è il default della Russia, il secondo della storia recente dopo quello del 1998. I dati Ice sui Credit Default Swap, Mosca ha ...
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