di Beatrice Raspa POLAVENO (Brescia) Un agguato nel cuore della notte, tra le mura domestiche. Due fratelli gemelli di 17 anni che afferrano, uno un coltello da cucina, l’altro un’ascia prelevata dal capanno degli attrezzi esterno all’abitazione, e si avventano sulla sorella 22enne che dorme tranquilla nel suo letto. Colpiscono a ripetizione alla gola, al torace, alle braccia. E poi scappano a piedi nella notte. Lei dopo un intervento chirurgico è viva per miracolo. Loro invece sono in carcere, accusati di tentato omicidio aggravato dalla parentela con la vittima e dai futili motivi. La brutale violenza è esplosa a Polaveno, tra le montagne della Valtrompia e del lago d’Iseo, a 25 chilometri da Brescia, la notte tra venerdì e sabato, e che ha travolto una famiglia, i cui componenti non hanno mai avuto a che fare con la giustizia. Una storia dai contorni ancora in gran parte da chiarire – a cominciare dal movente – ma che si snoda attorno ad alcuni punti fermi. L’Arancia meccanica è andata in scena tra le due e le tre in un’abitazione del quartiere Castello. Stando a quanto ricostruito i gemelli – studenti in istituti professionali della Valtrompia – hanno aggredito la sorella nel sonno con ascia e coltello. Lei ha tentato di parare i colpi, è nata una colluttazione, tanto che uno dei giovani si è fratturato il dito di una mano. Le urla della giovane hanno svegliato i genitori, mentre i due, abbandonate le armi sono fuggiti. In un sussulto di coscienza, uno dei fratelli ha chiamato il 112. La ragazza è stata accompagnata in codice rosso – la madre a bordo dell’ambulanza sconvolta – al Civile di Brescia. Ha riportato lesioni gravi, ma dopo un intervento chirurgico è stata dichiarata fuori pericolo. I fratelli invece sono stati rintracciati un’ora dopo mentre vagavano ...
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