A 14 anni punta la pistola contro il prof "Basta, mi ha messo troppe note"

Firenze, studente denunciato. Ha sfoderato un’arma giocattolo. La sua difesa: era solo uno scherzo

di Stefano Brogioni

Lo studente, quindici anni non ancora compiuti, è in piedi, alla lavagna. L’insegnante di matematica alla cattedra, a un paio di metri di distanza.

Di fronte, il resto della classe, in un clima più di relax che di lezione. "Prof, mi ha messo troppe note", dice il ragazzo impugnando una pistola, puntata verso il volto del docente.

E poco importa se l’“arma“, senza il tappo rosso ma con un grilletto di plastica arancione, sia palesemente un giocattolo: la scena viene ripresa con il telefono da un altro studente e diventa un video virale che frulla di chat in chat.

Non soltanto a Sesto Fiorentino, popolosa periferia nord del capoluogo toscano, dove ha sede l’istituto superiore Pietro Calamandrei, teatro di questo episodio divenuto materia di competenza della procura dei minorenni. Già, perché il filmato è arrivato anche al commissariato di polizia locale, che l’altra mattina, dopo aver verificato con la scuola l’accaduto, ha fatto scattare una perquisizione a casa del minorenne.

Cercavano la pistola protagonista del video: il ragazzino gliel’ha consegnata. Gli è stato sequestrato anche il telefonino. Ai poliziotti, si è difeso dicendo che si trattava di uno scherzo.

Adesso, è indagato per minacce aggravate ed interruzione di pubblico servizio. Lo studente, ripetente, il classico ragazzo “difficile“, in passato ha già avuto provvedimenti a causa della sua condotta. E all’orizzonte ce ne sono altri, che potrebbero avere come conseguenza più grave una nuova bocciatura.

"Questa presidenza si è attivata immediatamente, non appena è venuta a conoscenza di un episodio, di cui si è reso protagonista un nostro studente – dichiara il dirigente scolastico Francesco Ramalli –. Sulla questione sta naturalmente indagando la magistratura per quanto di sua competenza, mentre per gli aspetti disciplinari è in corso l’iter previsto dalla normativa vigente".

La prossima settimana è stato convocato un consiglio di classe straordinario, con audizione dello studente alla presenza dei genitori.

I fatti risalgono allo scorso 29 marzo. L’ora è quella di matematica, la classe una prima. Il docente, un supplente.

Il video, acquisito dall’autorità giudiziaria, guidata dal procuratore capo Antonio Sangermano, contiene anche la “risposta“ dell’insegnante, che, probabilmente consapevole che l’arma fosse finta, senza mostrare cenni di spavento, avrebbe replicato al ragazzo: "Addirittura una pistola...". Il resto della classe sghignazza, divertito, poi il video si stoppa e si diffonde, di smartphone in smartphone, e non si può escludere che sia stato caricato anche sui social. Fino a diventare un’inchiesta e un’altra grana per il suo protagonista.

Ma il caso di Sesto Fiorentino, non è isolato. Lo scorso febbraio, un professore è stato aggredito a Casavatore, nel Napoletano, da un gruppo di studenti che lo hanno fatto picchiare da alcuni sconosciuti davanti alla sua abitazione dopo un rimprovero impartito in classe dallo stesso docente. In Sicilia, a novembre, “vendetta“ di una madre che ha preso a calci e pugni il prof che aveva redarguito suo figlio. A Lecce, durante la lezione in dad, un alunno di dieci anni ha proferito insulti a sfondo sessuale alla maestra. Per l’età, non è neanche perseguibile.