Roma, 25 aprile 2025 – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro all'Altare della Patria per la cerimonia dell'80mo anniversario della Liberazione. Presenti, tra gli altri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Onoriamo i valori democratici negati dal regime fascista”, ha detto la premier. Il Capo dello Stato si è recato poi a Genova, al Teatro Ivo Chiesa, per le orazioni istituzionali.
Allerta sicurezza per i cortei in programma oggi a Milano e Roma in occasione delle manifestazioni per l'ottantesimo anniversario del 25 aprile. Nella capitale la comunità ebraica da sola a Porta San Paolo. A Milano i palestinesi vogliono aprire il corteo.
Polemiche per le manifestazioni annullate in alcuni Comuni in concomitanza del lutto nazionale per la morte del Papa proclamato dal governo. Bella ciao vietata a Romano di Lombardia, a Cinisello stop al comizio dell'Anpi. Agli Archivi di Stato conferenze rinviate. Il Parlamento ha ricordato gli 80 anni dalla Liberazione.
La giornata in diretta

"Certa sinistra parla di libertà e di pace, poi vanno in piazza a insultare le Forze dell'ordine e con la mia immagine a testa in giù. I nostri nonni hanno lottato per lasciarci un'Italia bella e libera, non saranno sti quattro fessi a intimidirci". Lo scrive su X il leader della Lega Matteo Salvini, postando un frame di un video dove si vede un manifesto con la sua immagine capovolta nel corso di una manifestazione ieri a Torino.
Anpi multata di 566 euro ad Orbetello (Grosseto) per occupazione di suolo pubblico della piazza dove stamani, nonostante lo stop dell'amministrazione comunale, ha tenuto un'iniziativa per il 25 aprile. La multa è stata fatta dai vigili urbani a Giulio Balocchi presidente provinciale dell'Anpi di Grosseto. Il Comune nei giorni scorsi con una delibera urgente della giunta aveva revocato l'autorizzazione a poter occupare il Parco delle Crociere. Ma l'Anpi è andata lo stesso a fare la sua iniziativa. Ricevuta la multa dal comandante dei vigili di Orbetello, Anpi ora medita di fare ricorso al Tar.
Al termine della marcia della Liberazione a Roma, alcuni rappresentanti dell'Anpi hanno posizionato le corone commemorative sotto alle targhe dedicate ai caduti per la resistenza sul muro di Porta San Paolo. Secondo le forze dell'ordine alla manifestazione hanno preso parte circa 2mila persone. ''Papa Francesco sarebbe stato felice di vedere questa piazza, di vedere quante persone si impegnano per i diritti civili. Non possiamo essere indifferenti, noi dobbiamo spezzare l'indifferenza e riuscire a ritrovare punti comuni che ci tengono insieme'', ha detto la presidente di Anpi Roma, Marina Pierlorenzi. Tanti i cartelli esposti dai manifestanti, su uno la scritta: ''Antifascisti sempre, sobri ogni morte di Papa''. In un altro legato al camioncino che ha guidato la marcia: ''Molti uccisi senza pietà persero la vita per la libertà, Papa Francesco con la sua verità non ci ha mai chiesto la sobrietà. Oggi festeggiamo con commozione 80 anni dalla Liberazione".
"È la festa che consente tutte le altre. Viva l'Italia antifascista". Così la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, intervenuta oggi a Milano in occasione del corteo del 25 aprile. "Oggi ricordiamo il sacrificio di chi ha dato la vita per la libertà e per quella che sarebbe poi stata la nostra Costituzione antifascista", ha dichiarato Schlein, ribadendo come "il nostro impegno quotidiano, anche oggi in mezzo a tutte queste persone, sia continuare ad attuare quella meravigliosa Costituzione e pensare a chi ancora oggi si vede negate troppe libertà: dal punto di vista dei salari, della dignità, della sicurezza sul lavoro, della cura delle persone". "La Costituzione è ancora il nostro faro - ha concluso - e va attuata fino in fondo. Buona liberazione a tutti".
È di una persona denunciata e sette appartenenti alle forze dell'ordine lievemente contusi il bilancio degli scontri avvenuti questa mattina a Bergamo durante il corteo per il 25 Aprile. Nel corso della manifestazione - cui hanno preso parte, secondo la Questura, cinquemila persone - una cinquantina di appartenenti alla 'Rete di Bergamo per la Palestina' è venuta più volte a contatto con le forze dell'ordine nel tentativo di avvicinarsi alla 'Brigata ebraica' che era in corteo ed è stata fatta allontanare per motivi di sicurezza.
Il manifestante denunciato appartiene al gruppo pro Palestina che, in Porta Nuova, ha aggredito un operatore di polizia con un'asta. Bloccato da agenti in borghese, è stato portato in Questura: deve rispondere di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Gli agenti che lo hanno fermato in piazza sono stati circondati da una quarantina di proPal che hanno cercato di liberarlo. In suo sostengo un centinaio di persone si è radunato fuori dalla Questura. Non è escluso che nelle prossime ore vengano denunciate altre persone.
È partito tra le tensioni lo spezzone della Brigata ebraica e della comunità ucraina al corteo del 25 aprile di Milano. Alcuni contestatori, alcuni muniti di bandiera palestinese, hanno iniziato a inveire contro la Brigata: "Assassini", "Netanyahu terrorista", "Siete delle m..e". Qualcuno della Brigata ha replicato sottolineando che la "Palestina non esiste", attaccando i "terroristi di Hamas" e chiedendo la liberazione degli ostaggi. A separarli un cordone dei volontari dei City Angels e un altro della polizia.
Risiera di San Sabba a Trieste gremita per la solenne cerimonia del 25 aprile in occasione dell'80/o anniversario della Liberazione. Presenti autorità civili, militari e religiose di varie confessioni e dove è stato contingentato a 2.200 persone il numero dei partecipanti. La giornata era cominciata con scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante il corteo partito da campo San Giacomo poco prima delle 9 del mattino. Le tensioni si sono verificate all'altezza del civico 81 di via dell'Istria dove i manifestanti del collettivo Burjana sono stati fermati per evitare il contatto con un corteo della Cgil, manifestazione concomitante. Nessun ferito ma solo qualche manganellata e l'esplosione di qualche bomba carta. Il corteo, controllato dalla Polizia in tenuta antisommossa, ha poi raggiunto il piazzale antistante la Risiera di San Sabba, dove alle 11 si e' svolta la cerimonia ufficiale, mentre Il corteo antagonista con cartelli e bandiere si e' fermato fuori dalla Risiera. Tra i presenti anche Piero Pelu'. Durante il corteo e fuori dalla Risiera sono stati fatti scoppiare diversi petardi.
Sono migliaia le persone che si stanno radunando in corso Venezia per il corteo che celebra gli 80 anni della Liberazione a Milano, Città Medaglia d'oro della Resistenza. I partecipanti attraverseranno corso Matteotti, piazza Meda, piazza della Scala, via Santa Margherita e via Mengoni per arrivare in piazza Duomo un paio d'ore. Dal palco sono previsti gli interventi del sindaco Beppe Sala, del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, dei presidenti dell'Anpi milanese, Primo Minelli, e nazionale, Gianfranco Pagliarulo e dell'ex partigiana 99enne Sandra Gilardelli.
Ricordando l'impegno di Genova per la libertà, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di un "patto, un impegno, che non sarebbero venuti meno neppure quando, negli anni '70, il terrorismo tentò di aggredire le basi della nostra convivenza democratica. E dalle fabbriche venne una risposta coraggiosa, esigente, che si riassume nel nome di Guido Rossa. La sua testimonianza appartiene a quei valori di integrità e coraggio delle persone che, anche qui, edificarono la Repubblica", ha detto il Capo dello Stato dal palco del Teatro Ivo Chiesa di Genova, dove sono in programma gli interventi istituzionali per l'80esimo anniversario della Liberazione.
La figura di Sandro Pertini "induce a ricordare che la partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. È l'esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà. Da questi principi fondativi viene un appello: non possiamo arrenderci all'assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all'astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensità. Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di libertà". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al teatro Ivo Chiesa di Genova per la festa della Liberazione.
"Con le stragi della Pasqua di sangue del 1944 alla Benedicta, di Fontanafredda di Masone, all'Olivetta di Portofino, a Costa Binella di Testico, alla Foce del Centa di Albenga, a Molini di Triora, Torre Paponi di Pietrabruna ove due sacerdoti vennero arsi vivi, a Ressora di Arcola. Qui si sviluppa la maturazione politica di patrioti che sanno assumere, accanto alle operazioni militari di sabotaggio e di contrasto alle forze di occupazione, responsabilità di governo". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal palco del Teatro Ivo Chiesa di Genova, dove sono in programma gli interventi istituzionali per l'80esimo anniversario della Liberazione.
"Qui si collocano anelli di quell'arco di esperienze di 'zone libere' che confermano la presenza sul territorio delle formazioni partigiane e la stretta relazione con le popolazioni. Qui, con la libera Repubblica di Pigna e di Triora nell'Imperiese, di Torriglia nel Genovese, della Repubblica del Vara in Alta Val di Vara nello Spezzino, emerge la dimostrazione della estraneità tra regime e popolazioni. Questo si manifestava nelle vallate, e trovava conferma nelle città dalle quali migliaia di donne e uomini vennero ignobilmente avviate al lavoro coatto in Germania, alla deportazione verso il lager di Mauthausen. E la fabbrica, le fabbriche, si manifestarono, una volta di più, luoghi di solidarietà, scuole di democrazia, con la crescita di coscienza sindacale, e la costituzione delle squadre di difesa operaia. Con gli scioperi nel Savonese e nello Spezzino alla fine del 1943 e nel 1944 - ha aggiunto Mattarella - che conferirono una forte spinta all'allargamento del consenso verso il movimento partigiano. Gli scioperi a Genova del 1943 sino al giugno del 1944, sino allo sciopero insurrezionale del 1945"
"La aspirazione profonda del popolo italiano, dopo le guerre del fascismo, era la pace.Il regime aveva reso costume degli italiani la guerra come condizione normale: non la guerra per la vita, ma la vita per la guerra. La Resistenza si pose l'obiettivo di raggiungere la pace come condizione normale delle relazioni fra popoli. In gioco erano le ragioni della vita contro l'esaltazione del culto della morte, posto come disperata consegna dalle bande repubblichine". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Genova in occasione del 25 aprile.
"Anche dalle diverse Resistenze nacque l'idea dell'Europa dei popoli, oggi incarnata dalla sovranità popolare espressa dal Parlamento di Strasburgo. Furono esponenti antifascisti coloro che elaborarono l'idea d'Europa unita, contro la tragedia dei nazionalismi che avevano scatenato le guerre civili europee. Un nome per tutti qui a Genova, quello di Luciano Bolis, esponente del Partito d'Azione, orrendamente torturato dalle Brigate nere nel febbraio 1945, miracolosamente sopravvissuto. Medaglia d'argento al valor militare, riposa ora a Ventotene, accanto ad Altiero Spinelli".Lo ha sotolineato il Presidente Sergio Mattar
"La partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia. È l'esercizio democratico che sostanzia la nostra libertà.Da questi principi fondativi viene un appello: non possiamo arrenderci all'assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica, all'astensionismo degli elettori, a una democrazia a bassa intensita'. Anche per rispettare i sacrifici che il nostro popolo ha dovuto sopportare per tornare a essere cittadini, titolari di diritti di liberta'". Lo ha detto Sergio Mattarella celebrando gli 80 anni della liberazione.
Il Papa "nella sua "Fratelli tutti", ci ha esortato a superare "conflitti anacronistici" ricordandoci che "ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti". Ecco perché è sempre tempo di Resistenza, ecco perché sono sempre attuali i valori che l'hanno ispirata". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Genova in occasione del 25 aprile.
"Difendere la libertà dei popoli europei è compito condiviso. Ora, l'eguaglianza, la affermazione dello Stato di diritto, la cooperazione, la stessa libertà e la stessa democrazia, sono divenuti beni comuni dei popoli europei da tutelare da parte di tutti i contraenti del patto dell'Unione europea. La libertà delle diverse Patrie è divenuta la liberazione dell'Europa da chi pretendeva di sottometterla. E fu una lotta così vera da coinvolgere anche persone che i nazisti pretendevano opporre ai partigiani". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando da Genova.
Il presidente Mattarella è arrivato al Teatro Ivo Chiesa di Genova dove si terranno le orazioni istituzionali per celebrare l'80esimo della Liberazione. Il Presidente, accolto da un lungo, affettuoso applauso, è stato salutato dal prefetto Cinzia Torraco e dal governatore Marco Bucci. L'arrivo di Mattarella è stato preceduto da quello del ministro Crosetto: per lui qualche fischio dal gruppo di persone presenti.
"Sobrietà significa senza violenza e senza grida ma ricordando il sacrificio di tante vittime cadute per la libertà". Cosi' il vice premier Antonio Tajani alle Fosse ardeatine per il 25 aprile. "Io voglio ricordare il colonnello Cordero di Montezemolo e don Morosinj perché è stata una figura emblematica della Resistenza romana", ha affermato Tajani. "Insieme a loro ricordiamo le tante vittime innocenti, quelle di via Tasso delle Fosse ardeatine, che si sono battute per la libertà del nostro Paese. Deve essere un monito anche per il futuro: basta dittature"
Antonio Tajani è al Mausoleo della Fosse ardeatine. Il ministro degli Esteri ha deposto una corona in memoria delle vittime dell'eccidio nazista. Alla cerimonia partecipano il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il vice presidente della Camera Fabio Rampelli. Dopo le esecuzione del silenzio la visita al mausoleo
L'invito alla sobrietà per il 25 aprile "è incomprensibile. Io mi sono sempre sentito sobrio e credo che lo sia la stragrande maggioranza di tutti quelli che sono in piazza. Questi inviti vanno fatti se c'è un'argomentazione". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala alla deposizione delle corone per il 25 aprile a Palazzo Marino. "Avrei preferito dire 'niente musica' per esempio. Lo avrei trovato sbagliato, ma sarebbe stato un messaggio chiaro. Così è un messaggio fuorviante che tende a dare un segno negativo per chi è in piazza. A Milano c'è sempre sobrietà in chi manifesta il 25 aprile" ha sottolineato Sala.
"Oggi l'Italia celebra l'ottantesimo anniversario della Liberazione. In questa giornata, la Nazione onora la sua ritrovata libertà e riafferma la centralità di quei valori democratici che il regime fascista aveva negato e che da settantasette anni sono incisi nella Costituzione repubblicana". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "La democrazia - aggiunge la premier - trova forza e vigore se si fonda sul rispetto dell'altro, sul confronto e sulla libertà e non sulla sopraffazione, l'odio e la delegittimazione dell'avversario politico. Oggi rinnoviamo il nostro impegno affinché questa ricorrenza possa diventare sempre di più un momento di concordia nazionale, nel nome della libertà e della democrazia, contro ogni forma di totalitarismo, autoritarismo e violenza politica".

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro all'altare della Patria per la cerimonia dell'80mo anniversario della Liberazione. Presenti, tra gli altri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso, il ministro della Difesa Guido Crosetto. Dopo la cerimonia degli onori e l'esecuzione dell'inno d'Italia il capo dello Stato ha deposto la corona sulla tomba del milite ignoto. Mattarella si recherà ora a a Genova per le celebrazioni intorno alle 11 e parteciperà prima alla cerimonia al Cimitero Monumentale di Staglieno con la deposizione di alcune corone all'interno del campo dedicato ai partigiani. Poi raggiungerà il Teatro Nazionale di Genova per assistere alla prima dello spettacolo di 'D'Oro. Il sesto senso partigiano'.
