Roma, 7 aprile 2014 - “Abbiamo subito ma viviamo. Non abbiamo dimenticato ma continuiamo a vivere”. Con queste parole Yolande Mukagasana, soppravvisuta al genocidio ruandese del 1994, ha raccontato in Campidoglio a Roma quella drammatica vicenda. Scrittrice e vincitrice della menzione Unesco per l’educazione alla pace, Mukagasana ha puntato il dito contro Paesi come il Congo, che ancora oggi nascondono alcuni dei resposabili. “Trovate normale - ha detto - che oggi questi criminali possano trovare asilo in altri Paesi e non debbano rispondere alla giustizia? Che vengano nascoste persone che hanno partecipato a questi massacri?”.

“Abbiamo ricostruito la nostra nazione sulle macerie - ha aggiunto - Ci siamo ritrovati dopo il genocidio, non avevamo più niente”. Ora ricordare è importante, ha sottolineato, soprattutto per i giovani. “Quando vedo i giovani assistere a queste commemorazioni - ha detto - mi spingo a sperare che il mondo andrà meglio”.
Ad ascoltare la testimonianza erano presenti Gianluca Peciola, delegato dal sindaco Ignazio Marino, Francoise Kankindi, presidente dell’associazione ‘Bene Rwanda’.