di Davide Costa

PITEGLIO (Pistoia)
CI SONO ANCORA centinaia di divise, piegate ordinatamente come se i bambini dovessero tornare tra poche settimane. Decine di letti e materassi, le chiavi delle camere ancora appese alla reception, vassoi e scodelle in cucina. Girare per l’ex centro vacanze dell’istituto Postelegrafonici di Prunetta, nel comune di Piteglio, è come passeggiare dentro l’Overlook hotel del film «Shining». Con qualche differenza, certo: non ci troviamo sulle montagne dell’Oregon, ma nel cuore dell’Appennino a mille metri di altitudine, dove trecento anime da quasi mezzo secolo convivono con i 60mila metri cubi di cemento della struttura. Una convivenza fruttuosa fino all’autunno 1997, quando l’istituto Postelegrafonici (ente di previdenza e assistenza del personale postale) decise di non utilizzare più il centro vacanze. Da allora gli immobili sono rimasti abbandonati e in 17 anni il susseguirsi delle stagioni ha reso la struttura un rudere in preda alle infiltrazioni d’acqua e ai ladri.

REALIZZATO dalla Pessina Costruzioni tra il 1970 e il 1974, il centro vacanze è costato alle casse dell’istituto di previdenza dei postelegrafonici quasi un miliardo e mezzo di lire dell’epoca (oltre 13 milioni di euro attuali) e in una ventina di estati ha ospitato 18mila figli dei dipendenti delle Poste. La colonia aveva una capacità di 230 bambini a turno e impiegava sessanta stagionali. Un successo così grande da portare l’istituto Postelegrafonici a costruire alla fine degli anni Ottanta, accanto alla colonia, il grande hotel Abetina, che impiegava dodici persone fisse e dieci stagionali. La gestione dell’albergo fu meno fortunata e si concluse nel 1992 con il fallimento del gestore. Poco tempo prima della decisione definitiva dell’istituto Postelegrafonici di chiudere il centro vacanze (nel 2000), anche la Corte dei conti aveva posto l’accento sugli elevati costi di manutenzione per uno stabile «utilizzato mediamente solo per tre mesi l’anno».

E COSÌ nel 2001 il complesso venne diviso in due lotti: da una parte l’hotel Abetina (base d’asta 2 miliardi e 242 milioni di lire ma nessuna offerta), dall’altra la colonia, per la quale il governo tentò il provvedimento di cartolarizzazione come immobile di Stato. Invano. Il tutto mentre in paese giravano voci su possibili trasformazioni in residenza estiva per anziani o campus universitario. Nel 2004 nuovo tentativo di vendere almeno l’albergo: base d’asta crollata a 613mila euro ma, anche in questo caso, nessuna offerta. Poi nel 2009 l’enorme centro vacanze di Prunetta esce dalla procedura di cartolarizzazione, tornando nelle mani dell’istituto Postelegrafonici. Per poco, perché nel 2010 l’ente è sciolto per legge e tutte le funzioni vengono trasferite all’Inps. Non prima, però, che l’Agenzia del Territorio valuti l’intero centro vacanze e l’albergo 6 milioni e 800mila euro.
Nel maggio 2012 l’Inps consegna l’immobile alla società Igei (sigla che sta per Inps Gestione Immobiliare): una spa in liquidazione la cui proprietà è per il 51% di Inps e per il resto di importanti gruppi privati (Manutencoop, Pirelli Real Estate, società legate al gruppo Caltagirone). Ma la giravolta di competenze non accenna a fermarsi: a fine marzola Igei dovrebbe chiudere. Al suo posto, a meno di clamorose novità, la Romeo Gestioni del chiacchieratissimo immobiliarista napoletano Alfredo Romeo. Intanto i trecento abitanti di Prunetta continuano a rimpiangere i tempi della colonia, quando le strade del paese, ora deserte, erano invase dai bambini.