Roma, 15 novembre 2013 - Cortei studenteschi in tutta Italia percontestare la manovra. Scontri e caos e Roma e Bologna, Ma non sono state risparmiate Torino, MIlano, Cagliari, Palermo. 

ROMA E BOLOGNA - Scontri a Bologna, con cariche della polizia. A Roma il centro della protesta, con gli studenti che si sono radunati in piazza della Repubblica per sfilare poi lungo le vie del centro: Momenti di tensione e tafferugli, però, sono stati vissuti questa mattina in piazza Santi Apostoli, dove le forze dell'ordine hanno effettuato una carica di contenimento nei confronti di alcuni  manifestanti del blocco studentesco, il movimento di Casapound Italia, che avevano cercato di 'sfondare' il cordone di polizia per raggiungere Montecitorio. Il blocco studentesco stava manifestando con circa 200 persone sotto il palazzo della Provincia. La polizia ha fermato due ragazzi.

Il corteo degli studenti dei licei di Roma si è ricompattato in largo Argentina e ha ripreso la marcia speditamente verso piazza Venezia, dov’è giunto scandendo a più riprese lo slogan “Roma libera”. Dal megafono i ragazzi si alternano per informare i manifestanti: “La polizia - dicono - ha caricato in tutta Italia”, e riferendosi al recente scandalo Atac, avvertono il sindaco Ignazio Marino: “Noi il biglietto non lo paghiamo”. La manifestazione dei circa 1.500 giovani è preceduta e seguita dagli agenti in assetto antisommossa e dai blindati. In testa al corteo alcuni ragazzi tengono alto lo striscione su cui si legge: “Questo è il voto dei diritti”.

QUI NAPOLI - A Napoli incidenti tra polizia e manifestanti durante il corteo degli studenti medie e universitari. Una parte dei manifestanti scesi in piazza si è staccata da uno dei due cortei che percorrevano le strade del centro cittadino in via De Gasperi, nei pressi dell’assessorato all’ambiente, ha ingaggiato una sassaiola con lancio di bottiglie contro le forze dell’ordine. Nè sono scaturite alcune cariche di alleggerimeno e manganellate.

Sono due gli agenti contusi e trasferiti in ospadale a bordo di autombulanze. A quanto si apprende alcuni partecipanti al corteo sono stati portati in questura per essere identificati. Tranquillo, invece, il corteo degli studenti partito da piazza Mancini e diretto in via S. Lucia, sotto la sede della Regione Campania.

I CORTEI IN VENETO - Nonostante il maltempo, gli studenti sono scesi in piazza in Veneto anche contro la legge di Stabilità: a Padova e Treviso, secondo dati studenteschi, un centinaio, a Vicenza almeno trecento e nelle città di Venezia, Belluno e Rovigo non sono mancati flash mob nelle scuole.

“Change the way: istruzione, invertiamo la marcia” è stato lo slogan portato in piazza dalla Rete degli Studenti Medi insieme all’Udu Unione degli Universitari.
“Vogliamo che il Ministro apra un confronto con gli studenti per ridiscutere e superare questo sistema totalmente iniquo - ha spiegato Tommy Ruzzante, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi del Veneto - non possiamo più accettare tagli all’istruzione, blocchi del turn-over, vincoli alla didattica e numeri programmati, che stanno consegnando il Paese ad un sistema sempre piu’ chiuso ed elitario”.

QUI TORINO - È terminata verso le 14 la manifestazione degli studenti a Torino. Dopo la carica di alleggerimento in via San Quintino e le uova lanciate contro la sede del Miur in corso Vittorio, c’è stato un momento di tensione all’altezza del Golden palace in via Arcivescovado. Un manifestante è stato fermato per essere identificato, ma è stato rilasciato dopo pochi minuti e la marcia è proseguita in piazza Solferino e via Pietro Micca, dove è stato lanciato un uovo contro gli agenti, ma la situazione non è degenerata.

QUI GENOVA  - Partiti da piazza Caricamento, sono arrivati in piazza De Ferrari, per esprimere solidarietà ai lavoratori di Amt, in presidio da giorni davanti alla sede della Regione Liguria contro le ipotesi di privatizzazione dell’azienda dei trasporti. Il corteo si e’ poi diretto verso Palazzo Tursi, sede del Comune, presidiato dalle forze dell’ordine. Su alcuni degli striscioni impugnati dai manifestanti si legge: ‘non staremo a guardare’ e ‘no alla scuola dei padroni’. Si tratta della seconda protesta organizzata dagli studenti dall’inizio dell’anno scolastico.