Lampedusa, 12 ottobre 2013 - Ci sarà una missione militare umanitaria per arginare la situazione dei flussi migratori nel Mediterraneo, perché questo non sia più "un mare di morte". Ad annunciarlo il premier Enrico Letta da Venezia. "Lunedì daremo il via ad una missione umanitaria italiana navale e aerea che dovrà rendere il Mediterraneo il mare più sicuro possibile - ha detto il presidente del Consiglio -, una iniziativa che costerà perché saranno messe in campo tre volte le navi attualmente utilizzate e gli aerei ma che è indispensabile per affrontare l’emergenza". "Il Consiglio Europeo che si riunisce il 24-25 ottobre aveva altri argomenti all’ordine del giorno e la richiesta italiana e francese è stata quella di far sì che sia tema immigrazione come emergenza, fra dieci giorni i capi di governo europei affronteranno tema - ha proseguito Letta -. L’emergenza è a minuti e non può aspettare mesi per la soluzione e riguarda il nostro mare, noi non scarichiamo la colpa sull’Europa, noi facciamo in modo che se ne occupi. Ma vogliamo fare subito la nostra parte".

BOSSI-FINI - "Da cittadino e da politico abolirei la ‘Bossi-Fini’ e ho sempre ritenuto sbagliato il reato di clandestinità, ma siamo una grande coalizione nella quale è normale ci siano delle contraddizioni", ha detto ancora Letta spiegando che di questo però se ne discuterà nel governo. Poi ha aggiunto: "Il diritto d’asilo è regolato dall’articolo 10 della nostra Costituzione. Su questo non si può discutere, e lo dico a chi ci fa una campagna elettorale. Va regolato, ma va garantito".

NUOVA TRAGEDIA IN MARE - In attesa delle nuove iniziative messe in campo dal governo, nel canale di Sicilia si contano ancora morti. Dopo la strage di Lampedusa dell'inizio del mese, infatti, si è registrato ieri un altro naufragio: il bilancio è di 206 naufraghi e 34 corpi senza vita recuperati. E tra loro ci sarebbero almeno dieci bambini, rende noto la Marina militare impegnata sin da subito nelle operazioni di soccorso.

LA TESTIMONIANZA - I superstiti raccontano: "I libici ci hanno sparato addosso"

CROCETTA: PRONTO A DICHIARARE LO STATO DI EMERGENZA - "Bisogna agire subito. Non si può più perdere tempo nel prendere decisioni concrete ed efficaci. A questo punto sono pronto a dichiarare lo stato d’emergenza", ha detto il governatore siciliano Rosario Crocetta dopo la nuova tragedia al largo di Lampedusa.

NAUFRAGI, PAPA: ACCECATI DALLE COMODITA' NON VEDIAMO CHI MUORE  - "Abbi pietà Signore! Tante volte siamo accecati dalla nostra vita comoda e non vediamo quelli che muoiono vicino a noi. Lampedusa". Così su twitter Papa Francesco.

SOCCORSI ALTRI 4 BARCONI - Sono circa 430 i migranti soccorsi in poche ore, stamane, al largo di Lampedusa. Erano su quattro natanti. All’alba, 70 miglia a sud dell’isola, nei pressi dell’area del secondo naufragio, il pattugliatore Libra e la fregata Espero della Marina militare, hanno aiutato due imbarcazioni con circa 180 persone. Raggiunta la prima, nave Libra ha preso a bordo 87 persone tra uomini e numerosi donne e bambini e, completate le operazioni di soccorso, si è diretta verso il secondo contatto con circa 90 persone a bordo, sul quale è intervenuta anche nave Espero coadiuvando il trasbordo su nave Libra con le motobarche. Nelle prime ore del mattino erano giunti a Lampedusa 255 migranti al termine di due distinte operazioni: 72 di loro, tra cui 5 donne, erano su un gommone che rischiava di affondare; gli altri 183, tra cui 49 bimbi e 34 donne, sono stati agganciati vicino al porto.

CENTINAIA DI MORTI IN DUE NAUFRAGI - Lampedusa stordita dalla doppia ferita in una settimana. Proseguono le operazioni di recupero dei corpi nei fondali a mezzo miglio dall’isola dei Conigli del naufragio del 3 ottobre. Secondo fonti della Guardia costiera si tratta di una ventina di cadaveri che si aggiungono al 339 strappati al mare di Lampedusa sino a ieri. "Possiamo quasi considerare conclusa le operazioni di recupero", commenta la Capitaneria i porto. Secondo le testimonianze di alcuni sopravvissuti, infatti, i cadaveri sarebbero 363.

NAPOLITANO: INTERVENGA IL GOVERNO - E, mentre le bare delle vittime del naufragio del 3 ottobre sono state imbarcate sul pattugliatore 'Cassiopea' per essere trasferite tra i Comuni siciliani che hanno dato la disponibilità al seppellimento, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha auspicato, nel corso di un colloquio telefonico con il sindaco Giusi Nicolini, che il governo invii propri rappresentanti a Lampedusa per aiutare le autorità locali a gestire l’emergenza degli sbarchi.