Lampedusa, 3 ottobre 2013 - Una tragedia dell’immigrazione senza precedenti ha sconvolto l’isola di Lampedusa, dove si contano a centinaia, tra morti e dispersi, le vittime di un naufragio probabilmente causato da un incendio innescato a bordo del barcone dagli stessi profughi che cercavano così di farsi avvistare e soccorrere a poche miglia dalla costa dell’Isola dei Conigli. Sono 127 i cadaveri finora recuperati, compresi quelli di una donna incinta e di quattro bambini, ma la triste conta sempre destinata a salire. Diversi, infatti, sono i corpi individuati sotto il relitto.

Circa 150 i superstiti tratti in salvo, ma secondo il loro racconto sull’imbarcazione c’erano almeno 500 persone, tutte provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana, soprattutto Eritrea e Somalia. Oltre 250 profughi, dunque, mancherebbero all’appello. Guardia costiera, carabinieri, Guardia di finanza, ma anche decine di pescatori lampedusani continuano a cercarli in un mare "pieno di cadaveri", come ha detto il sindaco, Giusi Nicolini. Commossa e sconvolta, in lacrime sul molo, Nicolini ha affermato: "E’ un orrore infinito. Ora basta, cosa dobbiamo ancora aspettare dopo questo?". "Il cimitero è stracolmo di vittime - ha detto ancora il primo cittadino -. I corpi andranno nei cimiteri della provincia di Agrigento che si sono offerti".

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MESSA IN UN SACCO, MA ERA VIVA - Una donna era stata data per morta e messa in banchina insieme alle salme. "Solo dopo ci siamo accorti che era viva e aveva ingerito nafta - dice Giuseppe Noto, direttore sanitario dell’Asp 6 -. E' stata rianimata e trasportata in ospedale". Nell’elicottero c’è anche una donna incinta al settimo mese. Insieme a loro una bimba siriana arrivata la notte precedente alla tragedia.

SINDACO: TRE MOTOPESCA NON LI HANNO VISTI O HANNO FATTO FINTA - "Forse hanno spostato il tiro verso le coste della Sicilia sud orientale - ha detto Nicolini -. Non ci sono stati più gli avvistamenti a 40 o 50 miglia. E’ arrivata sottocosta verso le 3, alle 4 hanno tentato di chiedere aiuto ma non avevano campo. Hanno acceso dei fuochi per farsi notare. Ben tre motopesca erano passati e non li hanno visti, o hanno fatto finta di non vedere. Le leggi che abbiamo costruito in questi anni hanno fatto si che andassero sotto inchiesta armatori e pescatori che hanno salvato la vita delle persone. Abbiamo costruito un sistema normativo disumano, che ha prodotto questo, ovvero che 3 motopesca sono passati e non li hanno soccorsi". GUARDA IL VIDEO

LA POLITICA - Il presidente del Consiglio Gianni Letta, invitato dal sindaco ad andare nell’isola per contare i morti, segue la situazione da Palazzo Chigi, mentre il vicepremier e ministro dell’Interno, Angelino Alfano è volato a Lampedusa. Riferirà alla Camera domani. La politica davanti alla tragedia si è fermata: annullate conferenze stampa e incontri politici in programma stamattina, mentre sono unanimi le dichiarazioni di cordoglio e sgomento, a cominciare da quella del presidente della Camera, Laura Boldrini. Fa eccezione la Lega Nord, che addebita la "responsabilità morale" della strage alla stessa Boldrini e al ministro Cecile Kyenge.

ALFANO - Alfano si è recato nell’hangar dell’aeroporto dove sono stati trasportati i corpi delle vittime del naufragio, per rendere loro omaggio.

Il ministro dell’Interno, che ha deciso di trascorrere la notte sull’isola per restare vicino alla popolazione lampedusana e agli uomini dei soccorsi, ha parlato telefonicamente con il commissario Ue Cecilia Malmstrom, da cui ha avuto solidarietà e sostegno. Insieme hanno concordato di lavorare per inserire la questione sbarchi all’odg del consiglio dei ministri Ue di martedì, a Lussemburgo.

IL DOLORE DI NAPOLITANO: "STRAGE SCONVOLGENTE" - A Radio Vaticana il Presidente della Repubblica ha detto: "Innanzitutto, bisogna reagire e agire. Non ci sono termini abbastanza forti per indicare anche il nostro sentimento di fronte alla tragedia di questa mattina. Papa Francesco ha detto: 'Vergogna', io posso aggiungere: 'Vergogna e orrore'".

SINDACO: LETTA VENGA A CONTARE I CADAVERI  - Il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini ha invitato un telegramma al presidente del Consiglio Enrico Letta "a venire a Lampedusa per contare i morti". In un telegramma inviato al premier, il sindaco manifesta il suo "cordoglio per le centinaia di vite spezzate alla ricerca di un futuro migliore proclamando per domani il lutto cittadino", e aggiunge che "accanto al profondo dolore, c’è lo sgomento e la rabbia per l’atteggiamento delle istituzioni italiane e dell’Europa che continuano a considerare il fenomeno dei migranti come un’emergenza". Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha trelefonato al sindaco per comunicarle personalmente la decisione del Consiglio dei ministri di proclamare per domani il lutto nazionale, una decisione che vuole essere un segno di attenzione oltre che per le vittime anche per l’isola di Lampedusa. Letta ha ringraziato il sindaco per tutto l’impegno di oggi e del passato e le ha promesso che non appena le condizioni lo consentiranno andrà personalmente sull’isola.

BARROSO: "TRAGEDIA CHE RIGUARDA LA UE" - In una telefonata al vicepremier Alfano, il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ha ribadito la volontà dell’esecutivo Ue di fare tutti gli sforzi per evitare il ripetersi di queste tragedie che "sono senza dubbio tragedie che riguardano tutta l’Ue". "La Commissione sostiene gli sforzi per aumentare le risorse a Frontex", ha ricordato Barroso. "I Paesi del Consiglio d’Europa e dell’Ue devono mostrare maggiore solidarietà con l’Italia e gli altri" in prima linea sul fronte degli arrivi degli immigrati irregolari, ha invece sottolineato il Consiglio d’Europa in una nota.

PAPA: E' UNA VERGOGNA - "Viene la parola vergogna: è una vergogna!", ha esclamato 'a braccio' Papa Francesco riferendosi al naufragio di Lampedusa. "Parlando di pace, parlando della inumana crisi economica mondiale, sintomo grave della mancanza di rispetto per l’uomo, non posso non ricordare con grande dolore le numerose vittime dell’ennesimo tragico naufragio avvenuto oggi a largo di Lampedusa". Così il Papa ha parlato a braccio nel corso di un’udienza ai partecipanti ad un convegno sulla enciclica 'Pacem in terris' scritta da Giovanni XXIII 50 anni fa. "Viene la parola vergogna. E’ - ha ripetuto Bergoglio tra gli applausi - una vergogna". "Preghiamo insieme Dio - ha detto ancora il Papa - per chi ha perso la vita: uomini donne bambini, per i famigliari e per tutti i profughi. Uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie. Solo una decisa collaborazione di tutti può aiutare a prevenirle".

BAN KI MOON - La morte dei migranti africani a Lampedusa "deve spingere all’azione". Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki moon.

UNICEF: NECESSARIO GARANTIRE ACCOGLIENZA - Accoglienza e protezione dei migranti che arrivano in Italia. A chiederlo è ancora una volta l’Unicef. “Esprimo a nome dell’Unicef Italia cordoglio e dolore per l’ultima tragedia che si è compiuta questa mattina a largo delle coste della Sicilia. Ancora un altro barcone, altri migranti, altre notizie di persone che hanno perso la vita durante l’ennesimo viaggio della speranza. Ancora altri bambini coinvolti”. Lo scrive in una nota Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef Italia e ammonisce: “Appare sempre più necessario garantire ai migranti accoglienza, a partire da un arrivo in condizioni di sicurezza nel nostro territorio. Dobbiamo accogliere e proteggere tutti i bambini che giungono in Italia, perché non si trovino mai più ad affrontare viaggi estenuanti che già troppe volte si sono conclusi in un dramma, evitabile e prevedibile”.

L'INCHIESTA - La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul tragico naufragio. Titolare del fascicolo è il sostituto procuratore Andrea Maggioni. I reati ipotizzati, al momento a carico di ignoti, sono di omicidio plurimo colposo, naufragio colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravato. La polizia sta interrogando diverse persone individuate tra i sopravvissuti e sospettate di essere lo scafista del barcone, il cui relitto è stato individuato, quasi completamente sommerso.

ALTRI SBARCHI - Poche ore prima della tragedia, un altro barcone era approdato a Lampedusa con a bordo 463 immigrati, tutti siriani. Tra loro ci sono anche diverse donne, tre delle quali incinte, e una ventina di bambini. Uno di questi è un neonato di 2 mesi. Visitati nel poliambulatorio di Lampedusa, sono apparsi tutti in buone condizioni di salute. Sbarchi di immigrati anche a Siracusa, dove sono giunti 117 profughi, e nella sua provincia, a Portopalo di Capo Passero, dove sono state soccorse 200 persone.