di Matteo Massi

Città del Vaticano, 7 luglio 2013 - FRANCO fa il falegname. Ogni suo pezzo è un’opera. E ogni sua opera, soprattutto i suoi crocefissi, hanno un valore altamente simbolico. Raccoglie i pezzi di speranza che si sono infranti contro le onde del mare. Sono pezzi di legno, sono i pezzi di quei barconi che da oltre vent’anni sfidano tempeste e marosi, dall’Africa, per arrivare in Italia.

Franco ha appena completato un pastorale a croce speciale, dove nel braccio orizzontale della croce sono incisi i due pesci, mentre in quello verticale ci sono cinque pani. Il riferimento, inevitabile, è alla moltiplicazione dei pani e dei pesci fatta da Gesù e al suo messaggio: «Date loro voi stessi da mangiare». A impugnare quel pastorale sarà domani Papa Francesco, quando arriverà a Lampedusa. Bergoglio alzerà un calice, anch’esso di legno, realizzato con i materiali dei barconi dei migranti. Simboli di una terra che, solo nei primi sei mesi del 2013, ha visto sbarcare quasi 5mila persone in cerca di speranze.

Quella speranza che lo stesso Bergoglio ha richiamato nella sua prima enciclica. "Non fatevela rubare", qualcosa più di un monito che si rafforza con l’invito a chinarsi sui sofferenti per aiutarli. Lampedusa si prepara ad accogliere Papa Francesco per una visita che il sindaco, Giusi Nicolini, ha definito: "Un gesto che cambierà la storia". Le telecamere si sono accese da giorni sull’isola e hanno incrociato anche le facce dei 117 migranti sbarcati nei giorni scorsi e che proprio ieri sono stati imbarcati per raggiungere Porto Empedocle, tappa intermedia, prima di arrivare a Mineo (Catania) nel centro d’accoglienza. Quello della contrada Imbriacola, proprio a Lampedusa, è spesso al collasso. Attualmente ci sono 125 migranti che assisterano domani alla messa del Papa. Bergoglio ha chiesto sobrietà. La sua Papamobile, questa volta, sarà una datata «Campagnola» decappotabile coi sedili posteriori modificati e che è stata messa a disposizione da un turista milanese.

LA LITURGIA, inevitabilmente, passerà per quanto riguarda la Parola dalla vicenda di Caino e Abele alla strage degli innocenti con il salmo Miserere. Ma simboli e gesti a parte, sarà la preghiera per i migranti morti nel canale siciliano l’atto più significativo. «L’Europa — dice il sindaco Nicolini — non potrà più girarsi dall’altra parte».