Roma, 5 dicembre 2012 - IL PAPA va su twitter. Una notizia che agita le menti: come fa la più vecchia istituzione d’Occidente, la Santa Romana Chiesa, a entrare così velocemente nella dimensione della comunicazione contemporanea? In un mondo cioè che sembra riservato ai giovani o ai politici innovativi tipo Obama.

Ci possono essere tre diversi piani di lettura del fenomeno. Il primo faceto sta nel fatto che in tedesco “suonare” si dice “spielen”, che vuol dire “giocare”. In tedesco non si suona il pianoforte e non si recita a teatro, ma letterariamente si “gioca” il pianoforte e si gioca il teatro. E il Papa, è cosa risaputa, suonava in passato il pianoforte con abilità; quindi le dita sulla tastiera non gli pongono impedimenti tecnici, la sua mente complessa è innegabilmente anche ludica.
Il secondo piano di lettura pone un problematica che ai laici potrebbe sembrare fin troppo evidente: come fa la Chiesa, che appare tradizionale su argomenti come la contraccezione, a essere così innovativa sui temi tecnologici della comunicazione? Domanda troppo banale e retorica che non tiene conto del terzo piano di lettura.

QUESTO dovrebbe consistere nella costatazione che la Chiesa è sempre stata incline a sposare le avanguardie della comunicazione, accogliendone immediatamente i linguaggi nel campo delle arti visive e della musica, che sono forma in cerca di contenuto, ma respingendo quelle che rischiavano di mettere in crisi il dogma, come ben ci ricorda il caso Galilei. Quindi la Chiesa fu immediatamente romanica, gotica, rinascimentale, neoclassica, anzi di questi movimenti fu promotrice e protagonista. È sempre stata essa in anticipo sui tempi, almeno in questo campo. Ed è per conseguenza assai comprensibile che abbia scoperto, in anticipo sulla nostra politica per esempio, l’utilità di parlare con la società allargata alla quale si rivolge.

E papa Ratzinger è uomo d’intelligente e sottile comunicazione. A lui la parola social network non sembra corrispondere a un concetto difficile da afferrare. La Chiesa è da sempre un social network; è il significato stesso della parola greca ekklesia, che significa “assemblea”. Lo capissero anche i capi della vita laica e civica!