Modena, 29 maggio 2012 - E' polemica sulla sicurezza degli edifici sopo la scossa devastante di terremoto che alle 9 di questa mattina ha fatto ripiombare l'Emilia nel terrore. Soprattutto è polemica sui tanti capannoni crollati: e molti dei morti di oggi sono appunti morti sul lavoro. Gente che stava lavorando nonostante la terra qui tremasse da una decina di giorni e che è stata travolta dalle macerie. Ad innescare la polemica è stato il segretario dell Cgil, Susanna Camusso: "C'e' preoccupazione. Il fatto - ha commentato Camusso - che sono di nuovo i lavoratori a lasciarci la vita mi fa pensare che non si e' proceduto alla messa in sicurezza degli stabilimenti prima di far tornare le persone al lavoro".

Immediata da Bruxelles la replica del neo presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: "'Non e' vero che sono crollati capannoni di carta velina, quelli nel settore della ceramica erano signori capannoni, costruiti con tutti i crismi. Quindi mi sembra che i crolli siano da attribuire alla fatalità. Un sacco di fabbriche ha interrotto l'attivita' per la paura che siano inagibili e quindi, se ci fosse un'altra scossa, che possa succedere di peggio''.

Rilevando che il terremoto ha colpito ''unadelle zone piu' industrializzate d'Italia'', Squinzi ha ricordato di aver parlato con Elio Manuzzi, titolare della Ceramiche Sant'Agostino: ''Mi diceva che era dal 1570 che non c'erano terremoti, quindi era una cosa imprevedibile''.

Intanto si muove la Procura di Modena che aprira' fascicoli per le persone morte. Per ora non sono stati avviati gli accertamenti in attesa di avere una valutazione completa di quello che e' accaduto. Il procuratore Vito Zincani ha costituito una unita' di crisi rinforzando l'ufficio del Pm di turno esterno. Saranno aperti procedimenti guardando caso per caso, la natura dei procedimenti potra' essere infatti diversa. Un fascicolo conoscitivo era gia' stato aperto dal Procuratore Zincani, sul crollo di capannoni, anche di recente costruzione, provocato dal terremoto del 20 maggio.

Luigi Manfredi