Roma, 31 marzo 2012  - La notizia risale a mercoledì scorso, quando due sorelle tunisine da tempo residenti in Italia sono state aggredite e picchiate, con contorno di toni e gesti che sfiorano il razzismo e l'intolleranza religiosa. Succede a Monterotondo, e uno degli aggressori è già stato identificato e denunciato per lesioni e percosse e per delitti contro i culti ammessi nello Stato.

Durante la lite sono volati pesanti insulti nei confronti delle due donne, una indossava lo chador. Sembra che qualcuno abbia urlato ‘kamikaze’. Ma ora è la politica ad accorgersi del fatto e tutti, senza eccezioni, condannano l'aggressione a sfondo razzista.

 IL MINISTRO RICCARDI - "Le donne, tutte le donne, vanno rispettate anche perché rappresentano un elemento di integrazione decisivo. Mi fa impressione sapere che, come nel caso di Monterotondo, ci sono persone che le picchiano. Purtroppo in Italia c’é un clima di tensione: bisogna lavorare tutti per evitare che si ripetano episodi come questo", sottolinea il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione {{WIKILINK}}Andrea Riccardi {{/WIKILINK}}in un’intervista a Repubblica.

"Ci troviamo in un periodo di crisi economica e di difficoltà per le famiglie. Così aumenta il rischio della ricerca di un capro espiatorio". A giudizio di Riccardi, "c’è un clima di tensione da prevenire, trasmettendo un messaggio di speranza alla gente: che, dopo i sacrifici, ce la faremo a vivere meglio, tutti insieme".


PRESIDIO CGIL - La Cgil terrà lunedì prossimo un presidio contro l’intolleranza a Monterotondo, denunciando un "episodio di una violenza inaccettabile che costituisce l’ennesima dimostrazione che non si può abbassare la guardia nei confronti dell’intolleranza e del razzismo".

LIVIA TURCO - "Quello che è accaduto a due donne tunisine insultate e aggredite da un gruppo di bulli è gravissimo. ‘Levati il velo, qui in Italia non lo devi portare', la frase urlata a una delle donne da uno dei ragazzi, rivela la grande intolleranza purtroppo ancora presente nel nostro Paese’’,  afferma la responsabile immigrazione del Pd {{WIKILINK}}Livia Turco{{/WIKILINK}}.

"Tuttavia questo episodio è anche segno della debolezza della politica italiana. In materia di integrazione e di rispetto dei diritti civili è stato fatto troppo poco. Occorre assolutamente fare di più - aggiunge -. Questi vergognosi episodi di intolleranza razziale e religiosa non possono essere accettati nel nostro Paese".

MARA CARFAGNA - “Ciascun uomo o donna che, proveniente da un altro Paese, decide di vivere in Italia e nel rispetto delle nostre leggi, deve poter godere di tutti i diritti, essere accolto e messo al riparo da ogni forma di discriminazione. Solidarietà, dunque, a Neila e a sua sorella, donne vittime di un episodio di intolleranza e discriminazione per motivi religiosi”, dice {{WIKILINK}}Mara Carfagna{{/WIKILINK}}, deputato Pdl ed ex ministro per le Pari opportunità.,

“Bene hanno fatto fatto le forze dell’ordine a individuare i colpevoli di questo gesto violento, che hanno commesso un reato non derubricabile a semplice ‘ragazzata’. Tanto più che le due donne si sono rivolte con fiducia alle autorità, com’è giusto che facciano tutte le vittime di razzismo. In Italia non esiste e mai esisterà alcuna forma di tolleranza verso questo genere di iniziative, lo Stato tifa per l’integrazione di tutti e la convivenza pacifica”, ha concluso Carfagna.