Grosseto, 2 febbraio 2012 - Cinque ore di interrogatorio per ricostruire la notte del naufragio. Per raccontare agli investigatori se, e perché, nella plancia di comando della Costa Concordia c’era anche lei, Domnica Cemortan, la biondina moldava. Ma soprattutto, nel corso del faccia a faccia con due dei pm che conducono le indagini, la 25enne ha ammesso di essere innamorata del comandante. "Io amo Schettino", la frase che sarebbe uscita spontanea dalle sue labbra. Quel comandante che lei ha difeso fin da subito, definendolo già in un’intervista di alcuni giorni fa "un eroe, che ha salvato migliaia di vite umane". La ragazza (che pur avendo in passato fatto parte dell’equipaggio di Costa quella sera era una semplice passeggera) è stata ascoltata ieri nella caserma dei carabinieri di Marina di Grosseto, una scelta per depistare giornalisti, operatori e fotografi che non aspettavano altro che immortalare la "biondina del comandante".

A fare le domande i pm Stefano Pizza e Maria Navarro. Con loro anche il capitano del Nucleo investigativo, Andrea Lachi. La giovane è arrivata accompagnata da un legale, ma essendo stata sentita come persona informata sui fatti, l’avvocato non ha partecipato all’interrogatorio. Ha confermato di essere stata "nei pressi della plancia", mentre sempre ieri, l’hotel director Manrico Giampedroni, nell’intervista rilasciata prima di essere dimesso dall’ospedale, ha collocato la biondina proprio in plancia di comando. Pur non avendo individuato perfettamente di chi si trattasse. All’uscita dalla caserma la ragazza è apparsa provata, con gli occhiali e i capelli raccolti in una coda e un cappuccio nero a coprirla e difenderla dall’assalto di operatori e giornalisti. Non ha aperto bocca ed è salita subito in auto. Poche le indiscrezioni trapelate su quanto raccontato da Domnica agli investigatori. "Un resoconto interessate", è stato il commento ricorrente. Domnica ha comunque ripercorso i concitati momenti che hanno seguito la collisione. Raccontando "di avere aiutato molte persone a salire sulle scialuppe di salvataggio". Di essere rimasta in plancia anche perché parlando quattro lingue avrebbe potuto essere d’aiuto per avvertire i passeggeri. "Sono rimasta sulla nave fino alle 23.50 — ha ricordato la biondina — e il comandante era ancora lì. Ho avuto davvero paura. Ho visto la morte in faccia". Poi con un berretto di lana nero in testa è stata ripresa sul molo dell’Isola del Giglio.

La ragazza avrebbe anche riferito particolari ritenuti interessanti riguardo le conversazioni tra Schettino e i vertici di Costa. In particolare con l’operation manager Roberto Ferrarini, interrogato a lungo martedì. Intanto i vetri di poppa della nave stanno andando in frantumi.