Perugia, 27 settembre 2011 - E’ ripreso questa mattina con l’arringa di uno dei legali di Raffaele Sollecito, l’avvocato Giulia Bongiorno, il processo di appello allo studente di Giovinazzo e ad Amanda Knox condannati in primo grado a 25 e 26 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher. Presenti in aula i due imputati.

Iniziando il suo intervento il legale ha detto che "attaccare i media come da piu' parti è stato fatto, è un boomerang. I media rispecchiano cio' che accade qui dentro e se parlano di innocenza, vuol dire che nel processo sono emerse delle prove di innocenza". Bongiorno ha parlato poi della proiezione delle foto del cadavere di Meredith. "Attenzione ai momenti processuali - ha detto - nessuno mette in discussione che è un efferato crimine. Il fatto è gravissimo, ma oggi dovete valutare se questi due ragazzi hanno ucciso. Non quanto è grave il fatto".

"Nulla ricollega Raffaele Sollecito a questo delitto -  ha evidenziato la Bongiorno nell’arringa - I pochi indizi erano su Amanda Knox e sono stati traslati su di lui. C’é chi con una fidanzata acquisisce una famiglia, lui ha acquisito un delitto. Ma nulla - ha ribadito la Bongiorno - c’è anche su Amanda".

Nel pomeriggio e' in programma l'intervento dell'altro legale di Sollecito, l'avvocato Luca Maori. Domani il processo si fermera', poi da giovedi' e' previsto l'intervento dei difensori di Amanda Knox