Roma, 25 febbraio 2011 - È prescritto il reato contestato ai responsabili, all’epoca dei fatti, di Radio Vaticana per l’emissione di onde elettromagnetiche dagli impianti di Santa Maria di Galeria, ma le parti civili riceveranno un risarcimento danni.

La quarta sezione penale della Cassazione ha infatti confermato in toto la sentenza pronunciata, in sede di rinvio, dalla Corte d’appello di Roma il 14 ottobre del 2009, con la quale era stato dichiarato prescritto il reato di 'getto pericoloso di cose' contestato al cardinale Roberto Tucci e all’ex direttore generale della radio, Pasquale Borgomeo, morto nel luglio del 2009.

La Corte d’appello aveva detto si alle statuizioni civili, da liquidarsi in separata sede, stabilite in primo grado: anche queste sono state confermate dalla Suprema Corte, mentre il pg Gabriele Mazzotta, con la sua requisitoria di questa mattina, aveva chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza su questo punto, ritenendo che dovesse essere il giudice civile a stabilire se agli abitanti della zona limitrofa agli impianti della radio dovessero spettare dei risarcimenti. Alle parti civili, invece, la Cassazione ha stasera riconosciuto il diritto a ricevere un risarcimento danni. Per le motivazioni della sentenza bisognerà attendere circa 30 giorni, come prevede la legge.
È tuttora pendente davanti al gip di Roma un secondo procedimento, aperto per il reato di omicidio colposo, relativo alle morti per leucemia avvenute nella zona di Cesano. La Cassazione si era già occupata del filone di inchiesta riguardante l’elettrosmog nel maggio 2008, quando aveva annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate nel primo processo d’appello nei confronti di Borgomeo e Tucci.

ESULTA IL CODACONS: "GRANDE VITTORIA"

"E’ una grande vittoria: finalmente giustizia e’ fatta e gli abitanti di Cesano potranno ottenere i giusti risarcimenti". Così il presidente del Codacons, l’avvocato Carlo Rienzi, ha commentato la decisione della Cassazione che ha confermato la condanna di Radio Vaticana a risarcire i danni da elettrosmog provocati agli abitanti di Cesano.

"Siamo soddisfatti - ha aggiunto Rienzi che ha patrocinato in Cassazione la posizione degli abitanti danneggiati -, finalmente questa vicenda vede la parola ‘fine’, nonostante le richieste venute dalla Procura della Suprema corte che voleva mettere in discussione il diritto ai risarcimenti. Adesso vediamo che cosa succede anche per l’altra vicenda, quella assai più grave dell’aumento della mortalità per leucemia tra gli abitanti del Cesanese. Rienzi sottolinea che monsignor Tucci "è stato condannato anche a risarcire 2.500 euro per le spese di Giustizia sostenute dal Codacons".

RADIO VATICANA: "RAMMARICO"

"Rammarico" è espresso dalla direzione della Radio Vaticana per la decisione della Suprema Corte di Cassazione di dichiarare prescritto il processo relativa alla vicenda dell’elettrosmog, per il quale i responsabili dell’emittente si attendevano invece una piena assoluzione "anche alla luce del fatto che la procura generale non aveva ritenuto infondati alcuni motivi del ricorso".

"La sentenza - rileva la nota - si inserisce in una vicenda processuale lunga e tormentata e che ha visto l’emittente pontificia oggetto di accuse ingiuste per i presunti disturbi nei confronti di una parte della popolazione, in relazione alle emissioni elettromagnetiche del Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria".

In merito la Radio Vaticana rivendica di aver "sempre svolto la sua attività nel quadro degli accordi internazionali esistenti con l’Italia relativi al Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria" attenendosi sempre "alle raccomandazioni internazionali in materia di emissioni elettromagnetiche anche prima della esistenza di normative italiane".

"Dal 2001, poi, in seguito all’accordo con il Governo italiano", la Radio Vaticana, conclude il comunicato, "rispetta attentamente i limiti previsti dalla sopravvenuta legislazione italiana, come dimostrano le ripetute misurazioni svolte dalle istituzioni pubbliche italiane più competenti e attrezzate in materia», una «normativa assai restrittiva", tale da escludere qualunque "preoccupazione da parte della popolazione, con la quale è sempre stato desiderio della Radio Vaticana coltivare un rapporto di collaborazione".