Roma, 23 dicembre 2010 - Dalle 2 alle 3 euro  a notte: è la nuova tassa di soggiorno a Roma. Il regolamento che disciplina la nuova tassa di pernottamento, in vigore dal 1 gennaio, è stato infatti approvato nella notte dal Comune e varrà per tutti i turisti che soggiorneranno negli alberghi, affittacamere, appartamenti in affitto, Bed and Breakfast, e agriturismi Capitolini, ad esclusione degli ostelli. Pagheranno invece 1 euro coloro che pernotteranno nei campeggi. Infine, il regolamento votato ieri prevede il contributo di soggiorno del costo di 1 euro anche per gli stabilimenti balneari ad Ostia, per i bus panoramici e per i battelli sul Tevere. Il regolamento è passato per effetto delle tante votazioni su emendamenti presentati dall’opposizione che, però, non è riuscita a bloccare il voto su un provvedimento che regola il contributo che dovrà essere versato da ogni turista che pernotti nella capitale.
 

CHI, QUANTO E DOVE SI PAGA - Il testo prevede che venga applicato un contributo di 3 euro a notte per un massimo di dieci notti negli hotel a 4 e a 5 stelle. Per tutte le altre strutture ricettive, dagli hotel a 2 o 3 stelle, dagli affittacamere ai B&b, dagli appartamenti presi in affitto per le vacanze agli agriturismi, il contributo a carico del turista sarà di 2 euro a notte per un massimo di dieci giorni. 1 euro in più dovranno pagarlo anche i turisti non residenti che prenderanno un bus sightseeing o un battello sul Tevere. Chi è invece esente dal pagamento del contributo sono i residenti che trascorrono la notte in hotel, gli accompagnatori di gruppi superiori alle 25 persone, i turisti malati e i loro acompagnatori o coloro che sono a Roma per effettuare particolari terapie. In caso di minori malati, saranno esonerati entrambi i genitori.
 

ANDARE AL MARE AD OSTIA - I non residenti a Roma che frequenteranno gli stabilimenti balneari di Ostia dovranno pagare 1 euro in più rispetto ai cittadini che risiedono nella capitale. Il pagamento avverrà all’ingresso degli stabilimenti balneari e gli esercenti dovranno versare il contributo direttamente alle casse del Comune di Roma.

L'AMMINISTRAZIONE ROMANA

IL SINDACO ALEMANNO - «Voglio ribadire, come sindaco della capitale e come presidente del consiglio dell'Anci, che il contributo di soggiorno è una necessità non solo per Roma ma per tutti i comuni a vocazione turistica: non è pensabile che non ci sia un introito per i comuni derivante dal flusso turistico anche perché i cittadini pagano le tasse e non è giusto scaricare sulle loro spalle». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «La cifra attesa nel 2011 dalla tassa di soggiorno è di 82 milioni di euro», ha aggiunto il sindaco, e «una parte di queste risorse servirà per la promozione del turismo». Alemanno ha infine sottolineato che «abbiamo fatto un grande sforzo per cercare un'intesa con le categorie interessate da questo contributo: è chiaro che permangono atteggiamenti critici ma noi abbiamo cercato di trovare un punto di equilibrio».

IL VICESINDACO CUTRUFO - L’approvazione definitiva del regolamento, «dopo mesi di concertazione» sul «contributo di soggiorno» «è un fatto epocale perché per la prima volta gli ospiti della capitale, che sono più di 12 milioni, lasceranno un contributo, cosiddetto di soggiorno, per aiutare a sostenere i servizi della città, anche a loro dedicati. Questa pratica, comune in quasi tutti i Paesi del mondo, non arrecherà danni al turismo che viceversa per quanto riguarda la Capitale continua ad avere decisamente il segno positivo, in controtendenza con altri luoghi europei ed italiani». Lo ha detto il vicesindaco di Roma, Mauro Cutrufo. «Queste somme portate dai nostri ospiti, seppure mediamente, molto piccole» continua il vice primo cittadino «fruttano tra i 70 e gli 80 milioni di euro. Il 5% di questo contributo sarà reinvestito in promozione di Roma verso il mondo, destinato quindi ad incrementare l’afflusso turistico». «Il turismo a Roma è una ricchezza per oltre 250mila addetti tra imprese e lavoratori - aggiunge Cutrufo - Oggi lo diventa anche per tutti i cittadini romani». «Il contributo di soggiorno non sarà soggetto al pagamento dell'Iva - aggiunge Federico Guidi, presidente della commissione Bilancio di Roma Capitale -. La buona notizia comunicata dall'Agenzia delle Entrate proprio ieri durante la discussione in aula, semplifica e agevola la modalità di riscossione del contributo che, va sottolineato, rappresenta un importantissimo risultato per l'amministrazione Alemanno che centra così due importanti obiettivi: trovare risorse aggiuntive senza prelevarle dalle tasche dei romani, e indirizzare proprio a favore del turismo romano risorse che non vi sarebbero mai arrivate».

 I CONSUMATORI

ADOC - Una sorta di tassa occulta «che scontenta gli italiani». E’ quanto denuncia l’Adoc, Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori. «È vergognoso imporre la tassa di soggiorno anche per i turisti che alloggiano nei bed&breakfast - dice il presidente Adoc, Carlo Pileri- i B&B rappresentano una soluzione economica per almeno 3 milioni di turisti in visita a Roma, soprattutto per i giovani tra i 20 e i 30 anni e per le famiglie che non possono permettersi altre e più dispendiose strutture. Aggiungendo il contributo di soggiorno di un euro a persona a notte al prezzo medio di una notte in un B&B, che si attesta sui 35 euro, una famiglia di quattro persone potrebbe spendere in futuro, per un weekend, circa il 22% in più di quanto spenderebbe oggi». Un duro colpo, denuncia Pileri, «non solo per i turisti con più difficoltà economiche ma anche per gli operatori del settore, che potrebbero subire un calo delle presenze di circa il 10%, con conseguente perdita complessiva di circa 3 milioni di euro all’anno per tutto il settore di Roma, che conta oltre 500 bed&breakfast».
 

Inoltre, sottolinea Pileri «scontenta gli italiani che intendono accedere alla battigia senza pagare. E nel Lazio, proprio sull’arenile di Ostia, solo il 20% delle spiagge prevede l’accesso libero. Tra contributi, divieti d’accesso e costi proibitivi (in media una famiglia ha speso quest’anno quasi 100 euro per una giornata al mare), i turisti e i non residenti il mare di Roma potranno vederlo solo in cartolina».

CODACONS - Per il Codacons si tratta dell`ennesimo provvedimento, "per lo meno discutibile adottato dell`amministrazione Alemanno dal suo insediamento" e l'associazione dei consumatori teme che possa avere gravi ripercussioni sul turismo. "Si tratta di un colpo mortale al turismo non solo di Roma, ma del Lazio. È davvero assurdo - commenta il presidente Codacons, Carlo Rienzi - che chiunque voglia visitare la Capitale debba pagare una tassa a prescindere dai monumenti che andrà a vedere e dei musei che andrà a visitare".

"Avrebbe avuto, semmai, più senso aumentare il costo del biglietto per accedere ad alcune strutture piuttosto che l`introduzione di un balzello di questo tipo che va a colpire tutti i turisti indistintamente".