Milano, 5 novembre 2010 - Ha fatto rapidamente il giro dell Rete e sta facendo molto discutere l'immagine di un limone deforme raccolto nelle campagne di Terzigno, il comune del Napoletano al centro della nuova emergenza rifiuti.

L'agrume dalla bizzarra forma tentacolare proviene da un frutteto a poche decine di metri dalla discarica Sari e, secondo i membri dei movimenti anti-discarica, non è altro che "la prova inconfutabile e terribile della natura che si ribella, che non accetta compromessi, non si fa comprare dal vile denaro, cerca di sopravvivere al suo nemico, l'uomo".

Per lo zoologo Ottavio Soppelsa dell’Università Federico II di Napoli, tuttavia, l’inquinamento non c’entra, la mutazione può essere prodotta da un parassita. "Avevo già qualche sospetto quando il limone mi è stato affidato - ha spiegato - ma non essendo il più competente in merito ho affidato il reperto a un laboratorio di botanica, dove si trova tuttora, per avere delle analisi più approfondite. Nel frattempo ho sentito alcuni colleghi fitopatologi ed entomologi agrari i quali mi hanno confermato che si tratta di un evento abbastanza comune in natura. Il limone è stato semplicemente attaccato da un parassita, normalmente conosciuto con il nomignolo di ‘Acaro delle meraviglie’ che genera questo tipo di mutazione negli agrumi che attacca”. Il nome scientifico dei questo insetto è Eriophyes Sheldoni che vive normalmente negli agrumeti; i frutti infestati si presentano “cespugliosi”, esattamente come il limone di Terzigno.

"Il fatto che il limone mutante di Terzigno non sia stato prodotto dall’inquinamento - sottolinea però il professor Soppelsa - non significa che la situazione non sia drammatica. Sarebbe opportuno, a mio avviso, fare una verifica dei valori nelle falde acquifere in quella zona".

A gettare acqua sul fuoco, comunque, ci pensa anche l’assessore regionale all’Agricoltura della Regione Campania Vito Amendolara che stigmatizza "gli allarmismi sollevati dalla stampa" ed esclude "categoricamente ogni nesso con l’emergenza rifiuti e una possibile contaminazione dell’area".

"L’Osservatorio sulla sicurezza alimentare, che monitora costantemente i nostri prodotti, garantisce che non ci sono preoccupazioni - dice Amendolare -. Lo stesso ARPAC ha già scongiurato qualsiasi forma di contaminazione. La nostra regione è quella che, più di altre, controlla e monitora tutta la filiera agroalimentare.
Le emergenze sono sotto controllo, e circoscritte, non c’è alcun allarme che, in questo momento, metta in discussione la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti", conclude Amendolara.