Roma, 31 gennaio 2010 - Papa Benedetto XVI si associa all’appello della Cei e chiede alla Fiat di garantire lavoro ai dipendenti degli stabilimenti in via di chiusura. Affacciato a piazza San Pietro per l’Angelus, il papa sottolinea che "la crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro, e questa situazione richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti. Penso ad alcune realtà difficili in Italia, come, ad esempio, Termini Imerese e Portovesme; mi associo pertanto - dice Benedetto XVI - all'appello della Conferenza Episcopale Italiana, che ha incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l`occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie".

 

Dopo l'appello del Papa fa sentire la sua voce anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi: "Tocca alle imprese esprimere quanto più quella responsabilità sociale che deve indurre a non compiere frettolose scelte di ridimensionamento occupazionale dopo aver avuto lunghi anni di utili e, magari, aiuti pubblici".
 

 

IL FUORI PROGRAMMA - Al termine dell’Angelus, fuori programma simpatico per papa Benedetto XVI e per i due ragazzi dell’Azione Cattolica romana che lo hanno accompagnato per tutto il tempo. Al momento di liberare le tradizionali colombe della pace, queste non hanno subito preso il volo. Una si è fermata sul davanzale della finestra, mentre un’altra, complice probabilmente il freddo romano, ha preferito var vela verso i caldi appartamenti vaticani.

 

Non pochi gli sforzi per convincere il volatile a prendere la via del cielo, sotto gli occhi divertiti del Pontefice. Dal microfono di piazza san Pietro si è inoltre sentito anche un "e te pareva" detto da voce femminile con chiaro accento romano. Probabilmente si è trattato della ragazza di azione cattolica che è rimasta per tutto il tempo alla sinistra del Santo Padre e che, vista in Tv, aveva un’espressione divertita e felice.