Verona, 23 gennaio 2010 - E’ stata fissata al primo ottobre 2010, a Verona, l’udienza a carico di 36 esponenti della Lega Nord, tra cui il sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo e il deputato Matteo Bragantini, accusati di aver costituito attraverso le ‘Camicie verdi’ una vera e propria associazione a carattere militare. Il Gup di Verona, Rita Caccamo, ha deciso ieri il rinvio a giudizio.


Un processo che arriva dopo 14 anni dai fatti, avvenuti nel 1996, in relazione alla costituzione delle Guardie padane. I vertici del Carroccio, tra cui Umberto Bossi, Mario Borghezio, Roberto Maroni e Roberto Calderoli, sono fuori da questa vicenda dal dicembre 2009: il Gup aveva infatti dichiarato il non luogo a procedere. Mentre, per i 36 leghisti imputati, l’accusa è costituzione di banda armata.


Nell’ordinanza il giudice parla di apparato parallelo alle forze armate, organizzato in compagnie territoriali che avevano l’obiettivo di affermare l’autonomia della Padania. Il legale, e anche deputato, Matteo Bragandì, difensore della maggior parte degli imputati, ha annunciato “una raffica di eccezioni preliminari alla prima udienza del processo”.