Napoli, 22 ottobre 2009 - Spari nel traffico in via Cristoforo Colombo a Napoli: un ucraino viene ferito nel tentativo di reagire, probabilmente, a una rapina. Poco distante c’è una pattuglia dei vigili urbani che, sentendo il crepitio di colpi, interviene e blocca dopo una violenta colluttazione il boss della camorra Raffaele Stolder, 50 anni. Pochi istanti dopo giungono anche i Falchi, in forza alla Squadra Mobile di Napoli.

 

Nel frattempo, l’automobilista si è allontanato procedendo contromano: la vettura è stata ritrovata in via Guglielmo Pepe, vuota. L’extracomunitario, di 45 anni, ferito di striscio ad una gamba, da uno dei colpi esplosi da una pistola, una 357 Magnum, con matricola abrasa, insieme alla donna che era con lui sono stati rintracciati dalla polizia nell’ospedale 'Ascalesi', mentre il capoclan è stato condotto al 'Loreto mare', per un trauma cranico, contusioni dove è in stato di piantonamento, indiziato del reato di tentata rapina.


Ancora da chiarire il movente e la dinamica del ferimento. Al momento, al vaglio degli investigatori c’è il racconto dell’ucraino,  che in passato era stato denunciato. Lo straniero ha raccontato di essere stato affiancato da uno scooter con due persone a bordo: Raffaele Stolder si sarebbe 'affacciata' nell’abitacolo della vettura.


Fratello di Amalia Stolder, moglie del boss di Forcella deceduto Carmine Giuliano, Raffaele è stato scarcerato l’11 marzo 2008 dopo aver scontato una condanna a 17 anni per traffico internazionale di droga e altri reati. Molti degli anni di pena li ha scontati in regime di 41 bis. Dal 2008 è sottoposto all’obbligo di firma in commissariato.